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Fra i due movimenti ha più successo, a livello di immaginazione, quello che vede un esponente della civiltà fare il gran salto, a un certo punto: andando a vivere in qualche posto selvaggio.
Paul Gauguin, ad esempio, che nel 1887 abbandona l’Europa e si trasferisce in Martinica, poi nel 1891 va a vivere a Tahiti, prima a Papeete, il capoluogo, poi a Pacca, più tardi nel villaggio di Matraia, successivamente ancora - ritornato dall’Europa - a Tahiti nel borgo di Paunaania, e dall'inizio nel 1901 a Hiva Oa, nelle isole Marchesi, dove morirà nel 1903.
Dopo aver dipinto in ognuno di quei posti qualche capolavoro.
Oppure Christopher McCandless, il giovane che terminati gli studi inizia a vagare nell'Ovest degli Stati Uniti, deciso a vivere in solitudine, e che approda verso l'aprile del 1992, con poco cibo e scarse attrezzature, nelle lande deserte dell'Alaska; scegliendo un posto dove il 6 settembre dello stesso anno, dentro un bus abbandonato, nei pressi del lago Wentitika, all’interno del parco nazionale del Denali, due cacciatori troveranno il suo corpo, pesante trenta chili.
Morto tristemente di fame, dopo un brutto avvelenamento, a causa di alcune bacche selvatiche.