-  Mottola Maria Rita  -  08/03/2017

8 marzo – Cari uomini … vi scrivo – Maria Rita Mottola

Cari uomini,

in questo giorno il mio pensiero corre a voi. Vi prego di fermarvi a guardare il nostro mondo in declino, all'apparenza senza via d'uscita e senza speranza. La diversità è la bellezza del creato e come potrebbe non esserlo? Espressione del Creatore non può che essere così immensamente ricco e quindi differente e unico in ogni sua manifestazione. La nostra Italia così vilipesa (sarà invidia?) è terra di differenze magnifiche, unica al mondo: 7.000 varietà vegetali autoctone, 58.000 specie animali, 1800 vitigni spontanei, 997 varietà di mele, 1400 varietà di grano, la concentrazione di beni artistici e opere di ingegno più alta in assoluto. L'eccellenza italiana risiede nella sua unicità.

Se fosse giusta la visione del mondo, promossa dalle donne in questi ultimi sessant'anni, che vuole annientare ogni differenza in nome di una uguaglianza forzata e obbligatoria, per omologare tutto ad un'unica idea di espressione e di vita, se fosse vero che questo modo di gestione e di organizzazione è giusto, perché allora in una società ove le donne lavorano e operano ovunque, la nostra scuola e la nostra università che un tempo erano portate d'esempio e accoglievano studenti stranieri oggi sono agli ultimi posti? perché il nostro Stato sociale è oggi disastrato e incapace di corrispondere alle necessità basilari? Perché l'Amministrazione Pubblica che aveva costruito comunità ove la cultura era centrale e alla portata di tutti, oggi crea povertà e disparità, carenze e ingiustizie? Perché Parlamento, occupato da un numero mai così alto di donne, e la politica hanno distrutto i principi sacri della nostra Costituzione?

Certo non è solo colpa della visione del mondo che le donne hanno cercato di imporre. E' anche vostra responsabilità: avete abdicato al vostro ruolo, vi siete arresi, e per vendetta avete usurpato la maternità, rinunciando ad essere padri.

Cari uomini vi prego cercate la forza di ritrovare la vostra umanità, il coraggio di dirci di no quando è necessario, la perseveranza nell'amarci perché noi donne solo di questo abbiamo bisogno: del vostro amore anche se non abbiamo più l'onestà di ammetterlo. Solo così potremmo riprendere il cammino, finalmente insieme. Meglio di me sanno parlarvi queste parole antiche ma quanto mai importanti proprio oggi e proprio in questo giorno.

Giovane amico, se ami questo è il miracolo della vita. Entra nel sogno con occhi aperti e vivilo con amore fermo. Il sogno non vissuto è una stella da lasciare in cielo. Ama la tua donna senza chiedere altro all"infuori dell"eterna domanda che fa vivere di nostalgia i vecchi cuori. Ma ricordati che più ti amerà e meno te lo saprà dire. Guardala negli occhi affinché le dita si vincolino con il disperato desiderio di unirsi ancora; e le mani e gli occhi dicano le sicure promesse del vostro domani.

Ma ricorda ancora, che se i corpi si riflettono negli occhi, le anime si vedono nelle sventure. Non sentirti umiliato nel riconoscere una sua qualità che non possiedi. Non crederti superiore poiché solo la vita dirà la vostra diversa sventura. Non imporre la tua volontà a parole, ma soltanto con l"esempio.

Questa sposa, tua compagna di quell"ignoto cammino che è la vita, amala e difendila, poiché domani ti potrà essere di rifugio. E sii sincero giovane amico, se l"amore sarà forte ogni destino vi farà sorridere. Amala come il sole che invochi al mattino. Rispettala come un fiore che aspetta la luce dell"amore. Sii questo per lei, e poiché questo deve essere lei per te, ringraziate insieme Dio, che vi ha concesso la grazia più luminosa della vita!

(S. Agostino d'Ippona 13 novembre 354 d.c. - 28 agosto 430 d.c.) 

P.S. A voi care donne propongo una lettura che è immersione nella realtà, nella realtà sconvolgente vissuta dalle donne oggi in Svezia, forse potrà servirci per riprendere contatto con il mondo che ci circonda e riprendere un cammino interrotto ma non ancora definitivamente smarrito. Qui l'indagine http://www.dailymail.co.uk/news/article-4269576/KATIE-HOPKINS-reports-Scandi-lib-paradise-Sweden.html   e qui troverete la traduzione http://ilblogdilameduck.blogspot.it/2017/03/dove-le-donne-hanno-paura-di.html




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