-  Conzutti Mirijam  -  07/10/2009

80% DEI REATI COMMESSI IN ITALIA DA IMMIGRATI IRREGOLARI

Il coinvolgimento degli immigrati in attività criminose riguarda la condizione di irregolarità; tra il 70% e l'80% degli stranieri denunciati, infatti, sono irregolari. Il reato commesso da 4 stranieri su 5 (87,2%) ha a che vedere con la violazione della legge sull'immigrazione. In generale, però, non esiste alcun legame fra l'aumento degli immigrati regolari e l'aumento dei reati in Italia: tra il 2001 e il 2005, mentre gli stranieri sono aumentati di oltre il 100%, le denunce nei loro confronti sono cresciute del 45,9%. E' falso, quindi - sottolinea la ricerca - dire che il tasso di criminalità degli immigrati è di 5-6 volte superiore a quello degli italiani. "E' esagerato - ha tenuto a precisare Franco Pittau, coordinatore del dossier sull'immigrazione Caritas-Migrantes - insistere sull'emergenza criminalità, sono affermazioni da cui gli italiani escono male". Sull'attività criminosa degli irregolari, i ricercatori affermano che su queste persone "incidono" i reati relativi alla condizione stessa dell'irregolarità. Gli irregolari delinquono soprattutto per reati di microcriminalità; è molto alta l'incidenza degli immigrati come vittime di reati da parte di altri immigrati. In particolare, per i reati violenti tale incidenza oscilla a seconda delle fattispecie tra un quarto e un sesto del totale. La ricerca precisa che il reato commesso da 4 stranieri su 5 (87,2%) ha a che vedere con la violazione della legge sull'immigrazione. Nel 2005, i reati in materia di immigrazione sono stati 21.996; di questi 19.189 sono stati commessi da stranieri, compresi gli irregolari. Gli immigrati pesano poi per l'81,7% nei reati relativi alla tratta e al commercio di schiavi; per il 74,4% alle false dichiarazioni sull'identità; per il 60,8% alla riproduzione abusiva di registrazioni cinematografiche; per il 39,5% nei furti; per il 34% nel traffico di stupefacenti. Risulta molto bassa invece l' incidenza degli stranieri sul totale delle denunce per altri tipi di reati: rapine in banca (3%) o uffici postali (6%), evasione fiscale e contributiva (5,8%), omissione dei contributi previdenziali (8%), associazione per delinquere (10,6%). In sintonia con i risultati dell'indagine anche la portavoce dell'Unhcr, Laura Boldrini, per la quale nel nostro paese non esiste alcun "assedio. I numeri sono modesti rispetto ad altri paese dell'Ue".

UNHCR: NESSUN ASSEDIO IN ITALIA - Gli sbarchi di irregolari in Italia sono appena il 13% delle entrate illegali: "non c'é quindi alcun assedio". Lo ha sottolineato Laura Boldrini, portavoce dell'Unhcr, alla presentazione della ricerca sulla criminalità degli immigrati. Nonostante questi "numeri modesti rispetto ad altri paesi dell'Ue - ha proseguito - noi italiani ci sentiamo a disagio di fronte agli stranieri, di fronte ai richiedenti asilo, persone vittime loro stesse di violenze, di guerre, di regime. Eppure, i messaggi che ricevono gli italiani sono di altro tipo, sono messaggi poco attenti e fuorvianti la realtà. Di quel 13% che sbarca sulle coste italiane, nel 2008 il 75% è rientrato fra i richiedenti asilo (riconosciuto al 50%). Nonostante ciò, queste stesse persone ci fanno paura. Sono persone che liquidiamo con la parola clandestino: un linguaggio che non rende giustizia. La parola clandestino andrebbe messa a bando". Boldrini ha spiegato che i rifugiati nell'Ue sono due milioni e mezzo, in Asia 17 milioni, in Africa 10 milioni; "quindi l' 80% delle persone sradicate dal loro paese vive nel sud del mondo, non è vero che vogliono venire tutti in Europa". I rifugiati in Germania sono 600 mila (7 ogni mille abitanti), nel Regno Unito 300 mila, in Francia 150 mila; in Italia si stima ("non ci sono censimenti") 47 mila, lo 0,7% ogni mille abitanti. "Se non si parla agli italiani senza schemi, pregiudizi e luoghi comuni - ha concluso la portavoce dell'Unhcr - non si aiuta a comprendere questi fenomeni".




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