-  Sodo Antonio Roberto  -  14/02/2012

AMIANTO, MINERALE KILLER E OMISSIONE DI CAUTELE! - Antonio Roberto SODO

E" di questi giorni la sentenza di condanna a sedici anni, comminata dal Tribunale di Torino nei confronti del magnate svizzero  Stephan Schmidheiny e del barone belga Louis De Cartier De Marchienne, entrambi imputati nel processo alla multinazionale dell"amianto Eternit.
Prima di fare un breve excursus  giuridico e dottrinale cerchiamo di comprendere meglio chi è questo temutissimo nemico dell"Ambiente e della salute dell"essere umano. L"asbesto o amianto che dir si voglia, è un insieme di minerali che fanno parte della categoria dei silicati. In natura è molto comune, la sua tipica resistenza al calore e la struttura fibrosa lo rendono adatto alla creazione di indumenti ignifughi, ma la sua ormai acclarata nocività per la salute lo rende fuori legge in molti Paesi, tra cui l"Italia. Le polveri contenenti fibre d'amianto, se respirate, possono causare gravi patologie a carico dell"apparato polmonare tra i quali l"asbestosi e varie tipologie di tumori, tra cui il mesotelioma. Gli amianti classificati come "altamente" cancerogeni sono gli anfiboli, e fra essi il più temibile è la crocidolite. Ad oggi non è stata individuata una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell'aria non sia pericolosa, tuttavia un'esposizione prolungata nel tempo o ad elevate quantità aumenta esponenzialmente le probabilità di avere ripercussioni negative per la salute.

L'amianto è stato utilizzato fino agli anni ottanta per produrre la miscela cemento-amianto (il così detto Eternit) per la coibentazione di edifici, tetti, navi, treni, come materiale per l'edilizia, nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto , ma anche per la fabbricazione di corde, plastica e cartoni. Inoltre, la polvere di amianto è stata largamente utilizzata anche come coadiuvante nella filtrazione dei vini.
La prima nazione al mondo a riconoscere la natura cancerogena dell'amianto e a prevedere un risarcimento per i lavoratori danneggiati fu la Germania nazista nel 1943 a seguito di pionieristici studi medici, anche questi primi nel mondo, che dimostrarono il rapporto diretto tra utilizzo di amianto e tumori.
Sin dall"antichità l'amianto è stato usato per scopi "magici" e "rituali": i Persiani e anche i Romani usavano l'amianto per avvolgere i cadaveri da cremare, allo scopo di ottenere ceneri più pure e chiare. Una credenza popolare diceva che l'amianto fosse la "lana della salamandra", l'animale che per questo poteva sfidare il fuoco senza danno. Marco Polo ne "Il Milione" sfata questa leggenda e racconta che nella provincia cinese di Chingi-talas, il materiale veniva filato per ottenere un tessuto da tovaglie. Risale al "600 la ricetta del medico naturalista Boezio che dimostra l'uso dell'amianto nelle medicine dell'epoca. L'amianto è rimasto presente nei farmaci sino agli anni '60.
Nei primi del "900, l'amianto fu utilizzato nelle metropolitane di Parigi e di Londra per sostituire materiali facilmente infiammabili o che producevano scintille. Nel 1932 venne usato per la coibentazione del transatlantico Queen Mary. Questi eventi furono molto reclamizzati  ed indussero molta confidenza nei confronti  l'amianto fino a favorirne una massiccia diffusione in scuole, ospedali, palestre, cinema oltre che in tutti i settori industriali. Nel 1912 un ingegnere italiano costruì per primo una macchina per la produzione di tubi in cemento-amianto. La produzione e l'uso di manufatti in cemento amianto per l'edilizia sono aumentati sino all'entrata in vigore della Legge 257/92.
Da recenti indagini si è evinto che ogni anno sono tremila le vittime dell"amianto. Le fasce più sensibili sono gli ex lavoratori degli stabilimenti  che producevano o lavoravano a contatto con l"amianto, ma purtroppo nuovi casi hanno riguardato anche mogli e figli e si attende un aumento dell"incidenza dei tumori fino al 2015, poiché il periodo di latenza del mesotelioma è di circa 20-40 anni.
A dir il vero molto è stato fatto dal 1992 in poi per incentivare la rimozione dell"eternit, a partire dalla "Deliberazione" della Giunta Regionale Veneto 28/6/2002 n. 1690 (B.U.R 23/7/2002 n. 71), che approvò le  di "Linee per la rimozione, il trasporto e il deposito provvisorio di piccole quantità di materiali contenenti amianto", per passare al Decreto del Ministero dell' ambiente e tutela del territorio 28/11/2006 n. 308 (G.U. 30/1/2007 n. 24) che emanò un Regolamento recante integrazioni al decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio del 18 settembre 2001, n. 468, concernente il programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati, sino a giungere ai più recenti decreti del Ministero dello Sviluppo Economico atti ad incentivare lo smantellamento di tetti in eternit in favore del posizionamento di pannelli fotovoltaici.
Molto è stato fatto anche in termini di sicurezza sul lavoro, l'impiego dell'amianto è fuori legge in Italia dal 1992. La legge n. 257 del 1992, oltre a stabilire termini e procedure per la dismissione delle attività inerenti l'estrazione e la lavorazione del "minerale killer", è stata la prima ad occuparsi anche dei lavoratori esposti all'amianto. All'art. 13 essa ha introdotto diversi benefici consistenti sostanzialmente in una rivalutazione contributiva del 50% ai fini pensionistici dei periodi lavorativi comportanti un'esposizione al minerale nocivo. In particolare, tale beneficio è stato previsto: per i lavoratori di cave e miniere di amianto, a prescindere dalla durata dell'esposizione (comma 6); per i lavoratori che abbiano contratto una malattia professionale asbesto-correlata in riferimento al periodo di comprovata esposizione (comma 7); per tutti i lavoratori che siano stati esposti per un periodo superiore ai 10 anni (comma 8).    
Nel 1995 venne anche stabilita una procedura amministrativa che vede coinvolto l'INAIL per l'accertamento dei presupposti di legge nel riconoscimento dei predetti benefici previdenziali. In particolare, l'INAIL doveva procedere  con la cosiddetta CONTARP (Consulenza Tecnica di Accertamento dei Rischi Professionali); sulla base della mappa del rischio così predisposta e dei curricula professionali dei lavoratori, venivano quindi rilasciati agli stessi gli attestati dell'eventuale periodo di avvenuta esposizione all'amianto. Tale procedura è stata sostanzialmente confermata con decreto interministeriale del 27 ottobre 2004, adottato ai sensi dell'art. 47 della legge n. 326 del 2003, che ha anche ridotto la rivalutazione contributiva al 25%  e stabilito che il beneficio è utile solo ai fini della misura della pensione e non più, quindi, anche per la maturazione del diritto. Prima degli anni ottanta, tuttavia, i curricula non erano archiviabili in formato digitale, e ciò è stato causa di difficoltà nel recuperare gli attestati di servizio.
In assenza di una CONTARP, il singolo lavoratore può però incontrare serie difficoltà nel documentare in sede amministrativa la propria esposizione all'amianto, dovendo pertanto ricorrere spesso ad un accertamento giudiziale. Tuttavia, per effetto delle modifiche introdotte dalla citata legge n. 326 del 2003, la domanda all'INAIL per il rilascio dell'attestato è stata sottoposta ad un termine di decadenza di 180 giorni decorrenti dall'entrata in vigore del citato decreto interministeriale del 27 ottobre 2004, scaduto inutilmente il quale l'azione giudiziaria non è più proponibile.
Alla luce delle due ultime due sentenze, Eternit e Thyssen, sembra che la giurisprudenza sia giunta ad una svolta importante  in merito alla certezza della pena in tema di prevenzione e tutela della salute, comminando, in entrambe i casi ai vertici delle due multinazionali sedici anni di reclusione. Colpevoli di disastro doloso e omissione di cautele, i primi (due reati contro l'incolumità pubblica puniti il primo con la reclusione fino a dodici anni e il secondo fino a dieci), e a sedici anni e sei mesi il tedesco Harald Espehahn, responsabile di omicidio volontario con dolo eventuale (per il quale il codice prevede una pena fino a 21 anni).
Notevoli le ripercussioni che la pronuncia avrà sotto l"aspetto civilistico e risarcitorio, andando ad alimentare una già copiosa produzione in tale ambito.
L"auspicio, tuttavia,  è che questa svolta non riguardi solo la giurisprudenza ma anche lo sviluppo di una maggiore coscienza civile che metta al primo posto la tutela dell"ambiente e la salute di tutti gli esseri  umani.



Fonti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Asbesto
http://www.guidambiente.it/pf/reg
http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/amianto




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