Amministrazione di sostegno  -  Paolo Cendon  -  16/05/2023

Amministrazione di sostegno, nessuna restrizione se non serve

Ove difettino i presupposti di un pericolo gestionale, quando manchi un allarme, nessuna restrizione avrà più senso.

Gaspare, ventidue anni, ragazzo sfortunato come pochi: c’è stato un incidente stradale, quella volta, ne è uscito con gravi disabilità fisiche; unica parente al mondo la zia Marika, commercialista, parente di sua madre.  È stata nominata sua amministratrice di sostegno, in via provvisoria, col compito di provvedere a tutto; prelievi in banca, volturazioni, rapporti con l’agenzia delle entrate, gestione dei fondi.

Viene raggiunto un accordo con l’assicuratore, per l’incidente: duecentomila euro sul conto corrente.  Si conferma che Gaspare, col passare delle settimane, non ha riportato conseguenze di tipo psichico; è solo fisicamente che accusa mancanze.

Passano i mesi, un giorno Gaspare - tarda mattinata, bel tempo, acacie in fiore - decide di andare lui in banca a ritirare mille euro.

 Il cassiere, “Non posso”. 

 Gaspare, “I soldi ci sono, mi appartengono”.

Il cassiere apre un cassetto, “Qui c’è scritto che è zia Marika quella incaricata dei prelievi”.

  E Gaspare – sapendo di aver ragione - “Lei sì, anch’io però se voglio”.

 

 




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