Amministrazione di sostegno  -  Redazione P&D  -  16/05/2023

Amministrazione di Sostegno, una vasta clientela - Paolo Cendon

Basta guardarsi intorno,  sfogliare le statistiche di settore. V’è  chi ha perduto le forze al 100%, non ha più il lume degli occhi, conclude poco o nulla di buono; e ci sono invece le persone (la grande maggioranza) che non appaiono toccate  dalla sorte fino a quel punto -  e a cui necessita però occasionalmente qualche ausilio.  

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  Inadeguatezza gestionale” - si è detto - spaesamento/riluttanza sul terreno burocratico; passività indotte dalla sfortuna, scarsa tempestività nel reagire, diffidenza cronica verso le istituzioni.

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Sfiducia nelle proprie risorse di scaltrezza, incrostazioni da ricondurre alla solitudine, alle delusioni della civiltà. Lasciare che tutto continui come prima, non guardare abbastanza in faccia la propria realtà affettiva, locomotoria, contabile. Buttare via fatture e bollette senza aprirle, stancamente, non dire mai né di sì né di no, infischiarsene se il terrazzino crolla.

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Diffidare di chiunque suoni il campanello o, per converso, aprire la porta a tutti i finti esattori e benefattori, a chiunque si presenti in divisa oltre lo spioncino.

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Non rispondere al telefono se non di notte, passare tutti i pomeriggi in chiesa, o al parco con qualsiasi tempo, riempire la casa di gatti, fare nient’altro che solitari con le carte, non aggiustare da mesi la stufa elettrica. Aver smesso di mangiare e di bere, saltare gli appuntamenti col dentista, ordinare ventisei vestaglie di raso azzurro, sentire sempre più delle voci. Evitare di lavarsi, dimenticare il proprio nome, vedere nemici dappertutto, continuare a rimirare per ore il punto in cui la parte si congiunge col soffitto.

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   C’è chi funziona su alcuni versanti (poniamo) e non su altri. Reagisce bene di qua e male di là -  è troppo ingenuo, ha scarsa memoria, si lascia spesso imbrogliare, sbaglia due conti su tre; sembra cavarsela da solo, a prima vista,  ma in  realtà perde regolarmente fatture e bollette, sottovaluta i pericoli, trascura i suoi bisogni, manca d’iniziativa o di feedback: non vuole ammettere le proprie goffaggini, incespica, vive di ricordi, tradisce  segreti mancamenti che lo isolano ogni tanto dal resto del mondo.

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  Non gli servirà un appoggio 24 ore al giorno, dal diritto privato; ma ha pur sempre necessità di essere supportato, contingentemente, tanto quanto richiede il suo benessere

 




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