-  Centonze Salvatore  -  26/04/2013

ANCHE GLI ATTI PRODROMICI AL PROVVEDIMENTO DI ESPULSIONE DEVONO ESSERE LEGITTIMI - Cass. n. 7977/2013 - Salvatore CENTONZE

Richiamando l'attenzione dei visitatori di P&D su Cass., Sez. VI Civ., 2 aprile 2013, n. 7977, Pres. Salmè, Est. Acierno, Salvatore CENTONZE pone questa volta in risalto i due filamenti che si stagliano dietro la pronuncia di rinvio al Giudice di Pace dauno.

I diritti dei migranti e delle persone in condizione di fragilità e disagio, è una facile previsione, fruiranno ora dell'assidua vigilanza e della sensibilità della neo Presidente della Camera, On. Laura BOLDRINI, che a loro ha dedicato buona parte della propria esistenza (Paolo M. Storani).

Uno straniero, già stato attinto da un decreto di espulsione prefettizia e da un ordine del questore di abbandonare il territorio nazionale, veniva rinvenuto sul territorio nazionale ed attinto da un nuovo decreto di espulsione ex art. 14, comma 5 ter, t.u. imm., tempestivamente impugnato innanzi al giudice di pace territorialmente competente (Foggia). Tra i motivi di censura, il ricorrente lamentava che non gli fossero mai stati notificati gli atti presupposti al provvedimento espulsivo opposto (decreto di espulsione e ordine di allontanamento ex art. 14, comma 5 bis, t.u.imm.), e chiedeva al giudice di disporne l'acquisizione al fine di verificare la rituale notifica all'interessato.

Il giudice disattendeva la richiesta e rigettava il ricorso. Il cittadino extracomunitario proponeva ricorso per cassazione.

La Corte, non solo ha accolto il ricorso ma, ribadendo i suoi dicta, in un certo senso, è andata oltre.

Ha osservato infatti, in primo luogo, che l'accertamento della rituale notifica degli atti prodromici al decreto di espulsione costituisce il nucleo indefettibile della cognizione del giudice dell'espulsione, in quanto attinente alla verifica delle condizioni del provvedimento impugnato; in secondo luogo ha aggiunto che i predetti atti presupposti, per essere concretamente opponibili al ricorrente, devono vieppiù essere conformi ai principi ed agli obiettivi fissati alla direttiva comunitaria sui rimpatri (2008/115/Ce), demandando al giudice del rinvio l'accertamento sul punto.

In conclusione, giudice ha l'obbligo di verificare sia l'esistenza che la legittimità degli atti recettizi prodromici al decreto di espulsione.

 




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