Ambiente, Beni culturali  -  Paolo Cendon  -  02/08/2022

Animali selvatici

“Mai   complicare la vita alle bestie, neanche vessare gli uomini però”.

  Poniamo che alcune maglie della rete di cinta si allentino, senza che l’ente di gestione se ne accorga; tanto che un capriolo può entrare in autostrada, sicché una macchina finirà per sbatterci contro: inevitabile dover risarcire all’automobilista per i danni, se non risulta che andava troppo forte.

  E che dire dell’aeroplano, piccolo ma anche di media grandezza, nelle cui eliche finisce per infilarsi uno stormo di anatre, impegnate a volare in quel punto del cielo: col risultato che il velivolo deve atterrare precipitosamente, per fortuna senza distruggersi, con seri inconvenienti comunque per i passeggeri? 

Abbasso lo sterminio di tordi o passeri in pianura; uccelli golosi peraltro dei semi che crescono nei campi coltivati, col risultato che per gli agricoltori ai quali proibiamo di sparare o di uccellare – poiché è noto, oltre tutto, quanto l’espressione “mangia come un uccellino” sia inesatta – le perdite saranno gravi, sistematiche: e non potranno   non andare, ecco la conclusione, a carico dei bilanci regionali.

 




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