-  Redazione P&D  -  01/05/2015

ATTO MATRIMONIALE SAME SEX: ANNULLAMENTO DELLA TRASCRIZIONE - Conchita NICOLAO

Un po" in sordina rispetto a quanto accaduto il 25 marzo u.s. in occasione della trascrizione del nostro atto matrimoniale same sex presso i registri dello stato civile del Comune, ieri i mass media locali hanno reso noto all"opinione pubblica che, in ottemperanza alla disposizione del Prefetto di Reggio Emilia, dottor Raffaele Ruberto, il Comune aveva provveduto all"annullamento della trascrizione stessa.

Mandato giù a fatica il rospo, vorrei esprimere qualche perplessità sulla circolare Alfano, così com"è, così come repentinamente attuata dal signor Prefetto.

Volutamente non discorrerò dei fondamenti giuridici contenuti della circolare 10863/2014 del Ministro dell"Interno Alfano. Tanto ci sarebbe da dire, tanti sono i riferimenti normativi e/o giurisprudenziali nazionali e/o esteri che smentiscono o quanto meno fanno dubitare della giustezza giuridica della circolare in oggetto.

Si tratterebbe però di mera disquisizione giuridica, noiosa e cavillosa ai più; spunti di riflessione interessanti per uno studioso, un tecnico o per chi, come me e la mia coniuge, subisce gli effetti del provvedimento.

Io preferisco soffermarmi sulla metodo di applicazione della circolare.

L"intera materia del diritto internazionale privato è disciplinata dalla Legge 218/95 che stabilisce che il matrimonio contratto all"estero è valido, quanto alla forma, se è considerato tale dalla legge del luogo di celebrazione o dalla legge nazionale di almeno uno dei coniugi al momento della celebrazione.

La trascrizione dell"atto matrimoniale NON ha valore costitutivo ma ha natura dichiarativa: serve a rendere pubblico un atto già di per sé valido secondo la legge dello Stato nel quale è stato posto in essere, ne certifica solo l"esistenza.

Ad oggi, come da prassi operativa definita nel Massimario per l"ufficiale di Stato Civile emanato dal Ministero dell"Interno, il matrimonio tra persone dello stesso sesso non è trascrivibile perché "contrario all"ordine pubblico".

Questo nonostante una sentenza della Cassazione (n°4184 del 2012), definisca il matrimonio omosessuale inidoneo a produrre qualsiasi effetto giuridico in Italia per un vuoto normativo, ma valido, esistente e, soprattutto, non contrario all"ordine pubblico.

E" in questo senso che la trascrizione dell"atto matrimoniale same sex viene richiesta: seppur NON produca alcun effetto giuridico, ha grosso valore simbolico.

Dinanzi a varie ordinanze sindacali che autorizzavano la trascrizione dei matrimoni same sex, il Ministro dell"Interno ha emanato una circolare invitando i Sindaci, in qualità di Ufficiale dello stato civile, alla non trascrizione nei registri di stato civile del Comune degli atti matrimoniali esteri di coppie omosessuali, ne ordina la cancellazione (laddove già effettuata) e, in caso di inerzia l"annullamento d"ufficio.

Ecco, io vorrei soffermarmi sul metodo utilizzato per cancellare le stesse trascrizioni.

Su questo si è ben espressa la Procura di Udine e, ancor più recentemente, il TAR del Lazio il 9 marzo u.s. con Sentenza n°3912.

In sintesi:

- la Circolare del Ministro Alfano e gli interventi prefettizi del Prefetto giuridicamente non sono corretti perché vanno a ledere prerogative e compiti della Procura delle Repubblica ex art. 75 dell"ordinamento giudiziario (R.D. n°12/1941);

- il Prefetto non può cancellare le trascrizioni perché sostanzialmente non ha compiti abrogativi: l'intervento di cancellazione non è dunque conforme alla legge;

- le decisioni di un Sindaco possono essere corrette solo attraverso un procedimento giurisdizionale ad opera del Giudice. In base al Regolamento per la semplificazione dello Stato civile (D.P.R. 396/2000) qualsiasi atto indebitamente registrato può essere espunto dai medesimi registri esclusivamente in virtù di un provvedimento dell'autorità giudiziaria, su iniziativa del pubblico ministero;

- i tribunali sono competenti a disporre correzioni anche per atti dello stato civile ricevuti da autorità straniere trascritti in Italia, e a provvedere alla cancellazione di quelli indebitamente trascritti.

Inoltre…

Esiste un articolo del codice civile,  l'art.453, che sancisce che "Nessuna annotazione può essere fatta sopra un atto già iscritto nei registri (N.d.A.: dello stato civile) se non è disposta per legge ovvero non è ordinata dall'autorità giudiziaria".

Sulla base di ciò, il TAR del Lazio lo scorso marzo, appunto, ha annullato il provvedimento prefettizio attuato a Roma, ma anche la circolare del Ministro Alfano nella parte in cui attribuisce ai prefetti un potere di intervento diretto sui registri dello stato civile, attraverso la cancellazione delle trascrizioni.

Riepilogando..

A meno che non vi sia un intervento legislativo, devono essere garantiti a tutti i cittadini  tre gradi di giudizio.

La Comunità LGBT non può essere privata di questa forma di garanzia: con l"attuazione della Circolare Alfano è proprio quello che si realizza.

Il punto quindi non è più definire se le trascrizioni operate dai Sindaci siano o meno legittime, ma soprattutto verificare se il metodo adoperato per le cancellazioni sia quello giuridicamente più consono.

Il Ministro dell"interno e il Prefetto hanno sì potere di vigilanza nei confronti del Sindaco in materia di stato civile, ma non di intervento diretto sugli atti di stato civile.

Il Prefetto NON essendo autorità giudiziaria, avrebbe dovuto proporre ricorso al Tribunale, unico competente a disporre rettifiche o cancellazioni per gli atti dello stato civile recepiti da autorità straniere secondo l"articolo 100 del DPR 396/2000.

Secondo quanto stabilito nelle sentenze succitate, l"annullamento d"imperio ad opera del Prefetto, autorità di pubblica sicurezza, rappresenterebbe un abuso di potere poiché arbitrariamente arroga a sé il diritto di svolgere prerogative proprie di altro organo, usurpandole.

In uno Stato di diritto, in cui vige il principio della separazione dei poteri, un conflitto di attribuzione di poteri tra organi, rappresenta un vero attacco alla democrazia.

Ma non è tutto.

Nelle città di Napoli, Roma, Milano, Bologna, dinanzi all"invito del Prefetto (su ordine del Ministro dell"interno) i Sindaci si sono rifiutati di annullare le trascrizioni.

All"inosservanza dell"invito, il prefetto ha proceduto direttamente attraverso commissario ad acta.

I Sindaci di queste città, ritenendo erronee ed illegittime le determinazioni assunte, hanno presentato ricorsi ai TAR tramite propria Avvocatura, adducendo come motivo la nullità del decreto prefettizio per difetto assoluto di attribuzione ed incompetenza assoluta.

Questo avveniva ancor prima delle sentenze su citate..

Qui a Reggio Emilia è accaduto qualcosa di pericolosamente nuovo…

Il Comune di Reggio Emilia, a posteriori della sentenza del TAR del Lazio e di quanto deliberato dalla Procura di Udine, disinteressandosene delle note motivazioni (l"assoluta inesistenza di un potere in capo ai prefetti di annullare gli atti di trascrizione) ha proceduto in ogni caso all"annullamento direttamente, dopo invito formale del Prefetto.

Al Prefetto non è servito neanche fare la voce grossa…

Mi aspettavo maggior impegno nel rivendicare la propria autonomia e un po" di vigore nel respingere la circolare, che non è fonte di diritto, non ha potere vincolante e che ha un grosso significato politico fatto di diktat, prevaricazione ed autoritarismo verso la Comunità LGBT.

Mi auguro che tale atteggiamento sia tutto in buona fede…

Ora che finalmente si potranno dormire sonni tranquilli perché il nostro atto matrimoniale contrario all"ordine pubblico è stato cancellato, io e mia moglie Manuela, continueremo ad investire le nostre risorse (ed energie) in qualcosa di interessante: la rivendicazione dei nostri diritti.

Siamo entrambe testarde ed abbiamo deciso di non mollare.

In attesa di sviluppi del ricorso presentato alla Corte Europea contro lo Stato Italiano per il mancato riconoscimento giuridico del nostro atto matrimoniale (seguite dall'avvocato Clara e dalla professoressa D'Amico di Milano); procederemo per vie legali per impugnare l'annullamento della trascrizione che riteniamo un provvedimento discriminatorio, umiliante, offensivo.

Pensiamo di essere nel giusto.

Non si tratta di esibizionismo ma di impegno civile: senza queste battaglie (come le nostre tante altre sparse in tutta Italia), non si arriverà mai ad approvare una legge sulle unioni civili..

Sono lontani i tempi delle Statuto Albertino, graziosamente concesso dal sovrano: AVANTI allora la magnifica incoscienza di quanti ancora "vogliono cambiare le cose".

Non sarà certo l'atteggiamento snob e furbescamente attendista di tanti o l"abuso di potere di pochi a fermarli..




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