Interessi protetti  -  Redazione P&D  -  08/10/2021

Avvocati e DL - Maria Rita Mottola

Potrebbe questo mio commento portare solo la dicitura “senza parole” come nelle migliori barzellette.

O potrei ricordare che la Corte polacca ha dichiarato incostituzionali le norme europee. I polacchi subirono il nazismo e la dittatura dell’Urss. Sono un popolo tenace e fiero. E forse hanno ancora la percezione di cosa sia il diritto. Ma andiamo per ordine ecco la nota del CNF che mi ha particolarmente ferito.

DECRETO GREEN PASS

Decreto-legge 21 settembre 2021, n° 127

Roma, 7 ottobre 2021

Il provvedimento, in vigore dal 22 settembre 2021, introduce l’obbligo di green pass per accedere ai luoghi di lavoro dal 15 ottobre 2021 fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, per  tutti i lavoratori del settore pubblico, tutti i magistrati e tutti i lavoratori privati, inclusi gli avvocati. 

Al tempo stesso, si prevede che il soggetto, sia esso un dipendente nell’ambito lavorativo pubblico o privato, sia esso un magistrato, privo di certificazione al momento dell’accesso è considerato assente ingiustificato ma ha il diritto alla conservazione del posto di lavoro.

In via generale, le norme introdotte sono finalizzate a sensibilizzare la popolazione, e ad esortarla a vaccinarsi al fine di ottenere la certificazione verde, per ridurre i rischi derivanti dal contagio da COVID-19, senza introdurre un obbligo di vaccinazione tout court. L’ampia formulazione delle disposizioni varate, tali da consentirne un’applicazione generale e indiscriminata, mira a esplicare effetti di carattere persuasivo, perché le disposizioni siano percepite come applicabili indistintamente a tutti i settori lavorativi. 

Nella scheda di lettura elaborata dall'Ufficio studi del Consiglio Nazionale Forense sono evidenziate le disposizioni che riguardano l'attività professionale degli avvocati, in ambito lavorativo pubblico e privato.

Non stupisce che il Consiglio nazionale realizzi una scheda per interpretare un decreto che non è stato scritto da un legislatore o meglio da un legislatore come lo abbiamo conosciuto noi. Benvenga un chiarimento. Ma si tratta solo di un decreto qualsiasi malamente scritto?

Leggi quanto riportato nella nota e stupisci guarda come è ridotto il diritto per te che ancora ci credi: In via generale, le norme introdotte sono finalizzate a sensibilizzare la popolazione, e ad esortarla a vaccinarsi al fine di ottenere la certificazione verde, per ridurre i rischi derivanti dal contagio da COVID-19, senza introdurre un obbligo di vaccinazione tout court.

Le norme sono scritte per esortare i cittadini? Ma in quale mondo, in quale epoca, in quale società le norme sono scritte per esortare? Le norme sono scritte per imporre comportamenti e prevedere sanzioni. Non si tratta di norme morali e ciò è dimostrato che l’esortazione porta, qualora non fosse accolta, alla sanzione amministrativa. Ma guarda un po’ che strana esortazione. E anche se si volesse sostenere la peregrina teoria secondo la quale il legislatore può permettersi di promulgare norme “morali” (con buona pace per lo Stato laico che è laico solo quando lo dice qualcuno) una legge morale potrebbe avere come conseguenza un demerito sociale, una condanna post mortem agli inferi, non certo una sanzione pecuniaria. 

La norma poi a dire del CFN è buona e giusta perché non introduce un obbligo di vaccinazione tout court. Che bel mondo deve essere quello in cui vivono i vertici dell’avvocatura, un mondo in cui le persone possono permettersi di restare senza lavoro, senza denari per pagare bollette e vitto per sé e per la propria famiglia, insomma un mondo dove tutti che lavorino oppure no possano vivere quell’esistenza libera e dignitosa dell’art. 36 Cost. Ecco quel diritto che è di tutti. Forse loro vivono in un mondo ove a fronte di un diritto (lavorare per avere un’esistenza libera e dignitosa per sé e per la famiglia) vi è un obbligo dello Stato a rimuovere tutti gli ostacoli perché ciò avvenga (art. 2 e 3 Cost.) Ma noi tutti viviamo nel mondo reale e nel mondo reale quella norma che non introduce un obbligo di vaccinazione tout court obbliga il datore di lavoro a fare l’aguzzino sospendendo il lavoratore senza stipendio, impedendogli così anche di vivere. 

Ma che volete nel nostro mondo, ma anche nel loro, il Diritto è morto e perciò viva il Diritto!




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