-  Peron Sabrina  -  22/07/2013

CAUSE PER DIFFAMAZIONE TANTE PRETESE, LIEVI CONDANNE – Sabrina PERON

Il fenomeno della diffamazione tramite mass media continua ad essere al centro di un vivace dibattito politico e sociale (di grande interesse ed attualità per giornalisti ed editori).

Le sentenze della giurisprudenza civile e penale e, in particolare, gli orientamenti valutativi espressi attraverso le relative pronunzie, demarcano, nella sua evoluzione storica, il punto di bilanciamento tra le garanzie costituzionali di libera manifestazione del pensiero e di tutela dei diritti all"onore ed alla reputazione, personali e sociali.

Per mettere a fuoco l"attuale demarcazione, a 10 anni di distanza dalla prima ricerca in argomento, pubblicata nella rivista Ordine Tabloid n. 12/2003 (http://www.odg.mi.it/node/30115), il Consiglio Regionale dell"Ordine dei Giornalisti della Lombardia, ha incaricato gli avv.ti Sabrina Peron ed Emilio Galbiati di esaminare tutte le sentenze emesse dal Tribunale Civile di Milano, nel biennio 2011-2012, in materia di diffamazione per il tramite dei mass media.

I risultati della ricerca, che ha esaminato ben 157 sentenze, sono stati pubblicati su New Tabloid n. 3/2013 (http://www.odg.mi.it/sites/default/files/tabloid/newtabloid-3-2013.pdf).

In sintesi i dati più rilevanti:

  • Durata media del processo civile di primo grado: 3 anni e tre mesi;
  • Mass-media coinvolti: 77% testate giornalistiche (e tra queste nel 71% dei casi si tratta di quotidiani nazionali)
  • Soggetti diffamati (o pretesi tali): 20% persone giuridiche; 16% privati; 13% magistrati; 12% politici/sindacalisti; 9% imprenditori/amministratori di società; 6% giornalisti; 6% professionisti; 4% artisti; 3% sportivi; 3% religiosi; 3% militari / diplomatici; 3% dipendenti pubblici; 2% prossimi congiunti di defunto diffamato (ex art. 597 cod. pen.)
  • Tipologia degli articoli: 47% cronaca; 38% critica; 6% interviste;
  • Percentuali accoglimento / rigetto: le domande di diffamazione vengono accolte nel 55% dei casi;
  • Risarcimento danni: a fronte di richieste risarcitorie pari a € 766.511,93 (dato medio), sono stati risarciti danni non patrimoniali pari a € 27.828,21 (dato medio) .

 

 

Clicca qui per il testo integrale dell"articolo pubblicato su New Tabloid n. 3/2013




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