-  Redazione P&D  -  06/02/2013

CENDON LIBRI - FRAGILITA' IL TUO NOME E' ESSERE UMANO - Paolo CENDON

IL BARBIERE DI CAMPO MANIN

1. Fragilità? Una categoria da rifinire in basso, sfogliando l"elenco del telefono - per impieghi esclusivi nel diritto.

Le peculiarità/difformità verso l"esterno, nella persona e nelle discipline. Sì a ciò che abbassa i pericoli di stigma, no a tutto quanto al giurista non serve: i mali oscuri (la fonte dei disagi) come altrettanti segreti per l"anagrafe - ci penseranno la psichiatria, la medicina.

Nuove accezioni per i termini di sempre. Impedimenti (ecco il filo conduttore), denaro (risvolti anche non patrimoniali), solidarietà (la ratio di ogni responsabilizzazione), antipsichiatria (tranello fatuo, ricorrente), suicidio (talora imputabile a qualcuno), compassione (non sta lì il punto), indebolimento (per la mancata offerta di supporti), omosessualità (punire chi la irride), presa in carico (esplicita, concreta), contenzione (mai se non necessaria), ricadute emotive (dei provvedimenti, da calcolare prima di decidere), soggettivizzazione (per la colpa, per la buona fede), qualità della vita (nel bene, nel male), incapacitazione (solo dinanzi a rischi di autolesionismo), epiteti (mai chiamare "debole" chi può sembrarlo, ma tale non si sente).

 

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2. Vocaboli presi anche da altre scienze - un bill of rights attento, leonardesco; nulla al di fuori del codice civile. Ogni settore a contagiare gli altri, sotto il profilo del linguaggio o delle tecniche.

I consumatori che rinvigoriscono la malpractice, le nullità virtuali a dialogare coi danni punitivi; il mondo dei minori a stingere sull"handicap, le violenze agli anziani che aprono gli occhi circa le astreintes.

Gli animali e i morenti che s"intendono fra loro, il dolore che rinsangua la bioetica; il mobbing che può insegnare qualcosa alla famiglia, la follia per capire le class action. E così avanti.

3. Doveri solo in parte attenuati rispetto all"ambito dei "forti".

Il debole come un noi stessi, in definitiva: quando malato, non dovrà soffrire, venire abbandonato, morire prima del tempo; finché piccolo va aiutato a crescere; se non capisce, peggio per gli altri.

Diritti sì, anche se non innumerevoli; un contratto bisogna sempre rispettarlo (per il "fare" si potrà chiudere un occhio): chi non paga il dovuto sarà di regola responsabile; per chi ha l"Aids niente amori rischiosi.

Sostegni precisi comunque - le stanze messe in sequenza, un corpo solo. Chi è in carrozzella non deve imbattersi in scalini; la famiglia di chi soffre andrà sempre tenuta in conto: se uno non parla bisogna capirlo. Sul posto di lavoro la dignità di un fragile si raddoppia; i bulli dovranno risarcirlo: se è cieco o sordo la civiltà appartiene soprattutto a lui.

Per maggiori informazioni clicca qui http://www.cendonlibri.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3022:fragilita-il-tuo-nome-e-essere-umano-cendon-2013&catid=121:persone&Itemid=529




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