-  Rega Ilaria  -  16/09/2012

CONDANNATO IL PADRE-STUDENTE - Ilaria REGA

Sbaglia il padre che, superficialmente o per questioni di comodo, pensa che dei figli debba e possa occuparsi esclusivamente la madre. Le responsabilità che nascono insieme ai figli non sono derogabili né emendabili.

La Cassazione, invero, ha confermato la condanna a 6 mesi per un padre trentatreenne che si era astenuto dal pagare gli alimenti ai suoi tre bambini avuti dalla ex fidanzata, sostenendo di non essere nelle condizioni di farlo in quanto studente. Inoltre, invece che cercare lavoro per provvedere al sostentamento dei suoi bambini, aveva preferito rimanere a casa dei genitori.

Di diverso avviso è stata la Cassazione, ritenendo inidonea ed insufficiente la condizione di studente per dimostrare la propria incapacità economica a mantenere i figli.

La Suprema corte - con la sentenza numero 34.481/12 -, infatti, non ha concesso al giovane neppure la sospensione condizionale della pena, subordinando il beneficio al pagamento di quasi 19mila euro come risarcimento danni per le sue mancanze affettive ed economiche nei confronti dei tre piccoli - una femmina e due maschietti .

L'uomo aveva contestato la condanna inflittagli nel novembre 2010 dalla Corte d'appello di Milano per aver fatto mancare i mezzi di sussistenza ai figli minori, sostenendo che era sbagliato non aver tenuto "in alcun conto la sua oggettiva impossibilità di provvedere al mantenimento dei figli per mancanza di ogni reddito, essendo all'epoca studente". La Cassazione ha, invece, ribadito il proprio orientamento consolidato, secondo cui "la semplice situazione di difficoltà economica non è sufficiente a far venir meno l'obbligo di assistenza e contribuzione nei confronti dei figli".

la Cassazione, inoltre, nella fattispecie ha rilevato che "l'imputato non ha neppure dimostrato di avere tentato di ottenere una occupazione lavorativa per far fronte ai suoi obblighi, avendo invece preferito rimanere a casa dei genitori, lasciando alla madre dei suoi figli il carico di provvedere sia alla loro cura sia al loro mantenimento". La Suprema corte ha rigettato la lagnanza dello studente-padre in ordine all'entità della condanna, data la "gravità della condotta omissiva protrattasi per tre anni" e considerato il "trattamento benevolo del giudice di primo grado", che gli aveva concesso le attenuanti generiche.




Autore

immagine A3M

Visite, contatti P&D

Nel mese di Marzo 2022, Persona&Danno ha servito oltre 214.000 pagine.

Libri

Convegni

Video & Film