-  Mazzotta Valeria  -  03/01/2013

COPPIE OMOSESSUALI E FIGLI - Valeria MAZZOTTA

La società cambia, e anche l' Italia si adegua.

Ancora forti sono le resistenze culturali al riconoscimento delle coppie di fatto omosessuali, talmente forti che il coming out, cioè la rivelazione delle proprie tendenze omosessuali, è nel nostro Paese raro e difficile. Se poi si parla di omogenitorialità, l'argomento diventa taboo.

Ma l'omosessualità, definita dall'OMS una variante naturale del comportamento umano, è un dato reale che fa parte della società da sempre, non è una malattia, non è una condizione da condannare: ogni società civile dovrebbe pienamente integrare le coppie omosessuali, e non relegarle ai propri margini.

La condanna sociale è tuttavia molto spesso la regola, mentre la piena accettazione costituisce l'eccezione. Di ciò pare essere cosciente l'Ospedale di Padova, che dando segno di grande civiltà, ha dotato le due mamme del figlio appena nato di uno speciale braccialetto di riconoscimento, ove, in luogo della dicitura "madre" o "padre", è indicato semplicemente "partner".

La novità non sta tanto, a parere di scrive, nel fatto che l'ospedale abbia aperto le porte alle coppie gay (mi chiedo infatti come avrebbe potuto chiuderle, negando l'assistenza sanitaria sul presupposto dell'orientamento sessuale), bensì nella scelta di una dicitura diversa da quella normale, che alla coppia di genitori, entrambe donne, avrebbe certamente creato forte imbarazzo: segno di rispetto, dunque. Un plauso ai clinici.

 

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Tornando all"omogenitorialità: le coppie gay spesso hanno figli. Possono averli avuti da precedenti relazioni eterosessuali, oppure, nei Paesi in cui la legge lo consente, tramite adozione, fecondazione artificiale eterologa, maternità surrogata. La questione è comunque molto dibattuta e controversa, e pochi sono gli Stati ove è concessa alle coppie dello stesso sesso la possibilità di essere anche coppia genitoriale: l"adozione è generalmente consentita negli Stati Uniti, con l"eccezione della Florida, mentre è vietata in gran parte dell"Unione Europea.

A livello scientifico è stato appurato che la capacità genitoriale delle coppie omosessuali è identica a quella delle coppie eterosessuali: non vi sarebbe alcuna relazione tra l'orientamento sessuale dei genitori e l'adattamento emozionale, psicosociale e comportamentale del figlio. I figli traggono esclusivo beneficio dall"educazione impartita e dalla cura di due genitori all"interno di una unione legalmente riconosciuta, a prescindere dal sesso dei genitori.

Negli Stati Uniti, ove la ricerca sul tema è molto sviluppata, l'American Psychological Association, l'American Psychiatric Association e la National Association of Social Workers hanno testualmente affermato che "Le abilità delle persone gay e lesbiche e i risultati positivi per i loro figli non sono aree in cui ricercatori scientifici credibili possono dissentire. Affermazioni delle principali associazioni di esperti in quest'area riflettono un consenso professionale per cui i figli cresciuti da genitori lesbiche o gay non differiscono in alcuna considerazione importante da coloro che sono cresciuti da genitori eterosessuali. Nessuna ricerca empirica suggerisce il contrario.". E" stato altresì osservato dalla Professoressa Judith Stacey, della New York University che: "Raramente si è avuto un consenso tale in una qualsiasi altra area delle scienze sociali come nel caso dell'omogenitorialità, motivo per il quale l'American Academy of Pediatrics e tutte le maggiori organizzazioni professionali con esperienza nel benessere del bambino hanno proposto rapporti e risoluzioni in sostegno ai diritti dei genitori gay e lesbiche".

Sgomberato quindi il campo da ogni dubbio sulle capacità genitoriali delle coppie gay, e sull"incidenza negativa dell"orientamento sessuale dei genitori sui figli, il problema è un altro: è il mancato riconoscimento a livello sociale che si riflette sui figli. In Italia, è ancora diffusa la condanna: le coppie gay sono additate e spesso oltraggiate, lo Stato non riconosce alle coppie dello stesso sesso alcun diritto. E" chiaro che in questo contesto, il figlio di due mamme o di due papà non può che sentirsi naturalmente diverso, perché diverso lo fanno sentire gli altri.

Quindi: il vero cambiamento dovrebbe venire dallo Stato. Fino a che nessun riconoscimento, nessuna legittimazione, nessun diritto verrà attribuito agli omosessuali, persisterà un sentimento di generale disapprovazione, e il senso di diversità non potrà che essere alimentato.

Come già in passato ho avuto occasione di scrivere, è una questione di diritti umani.




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