Danni  -  Paolo Cendon  -  28/08/2023

Danni alla persona, interrogativi

Possiamo sperare, quanto alla responsabilità da ‘’lesione della salute mentale’’, di riuscire a fare prima o poi qualche progresso, sui diversi versanti che interessano, riguardo ad esempio ai profili della colpevolezza necessaria nell’autore (quando il dolo, quando la colpa), e poi a proposito del valore da attribuire a eventuali predisposizioni della vittima, o magari sul terreno del nesso di causalità? In modo da giungere a una tutela risarcitoria più stabile, sicura e prevedibile, a favore di chi abbia subito un danno psichico?

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  Il ‘’danno morale’’ poi – altro capitolo – che corrisponde a una delle sfide più delicate, a livello operativo, per quanto concerne il diritto italiano (nonché vari altri paesi). Abbiamo deciso nell’800, in ambienti sia di civil che di common law, presso sistemi affezionati sia alla tipicità che alla atipicità dell’illecito, di prendere sul serio in tribunale il dolore interno, i patemi d’animo, le insonnie, le ombre, i momenti di disperazione e angoscia della vittima. Siamo però poco attrezzati tutt’oggi, riconosciamolo, per quanto concerne non solo i tratti ontologici della figura, ma anche i nodi del quantum respondeatur: quanto potrà valere, 5000 dollari oppure 10.000 o magari 100.000, o più ancora, il dolore di un bambino che perda la sua mamma, poniamo, o che subisca un trauma tale da privarlo di qualche facoltà cognitiva, che venga azzannato alla guancia da un cane, che incontri un patrigno crudele ed al limite affetto da patologie sessuali?

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Che fare poi dei ‘’piccoli danni’’ non patrimoniali – quelli né tanto estesi né proprio infimi come grandezza, insidiosità - che possono irrompere nella nostra quotidianità? Gli inconvenienti non abbastanza fastidiosi, in altre parole, da convincerci subito della loro risarcibilità, e tuttavia non così trascurabili da poter dire che non ce ne siamo, di fatto, neanche accorti? I famosi danni “bagatellari”, insomma, quelli spesso agitati come spauracchio e quale invito alla tolleranza (a una rinuncia a protestare) da parte delle compagnie di assicurazioni?  Vere e proprie minacce, secondo alcuni, dei rischi di collasso cui il sistema riparatorio andrebbe incontro, dando loro credito?

 

 




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