-  Rega Ilaria  -  24/08/2012

DONNE: IL PERICOLO E' IN FAMIGLIA - Ilaria REGA

Sono secoli che sotto varie forme e a vario titolo le donne vengono torturate, seviziate e uccise. La nascita di una donna in casa per secoli è stata vista quasi come una iattura, per gli oneri economici conseguenti e non solo. "Auguri e figli maschi" è stato e rimane ancor oggi l'auspicio che si pronuncia a favore delle nuove coppie. In Cina le femmine rischiano di non nascere, ovvero di essere uccise appena nate. Nel 1979 è stata, infatti, emanata una legge per risolvere il problema della sovrappopolazione: "Legge eugenetica e protezione salute", che prevede un duro regime di controllo delle nascite. Per una coppia cinese non si può avere più d'un figlio: ma per essi avere una femmina è considerata una sciagura, perché senza il maschio la propria dinastia si estingue. In molti paesi per le donne adultere la pena è la lapidazione anche se sulla scelta del partner della vita il loro volere non ha alcun valore. Per alcune religioni la donna deve essere sottoposta al volere dell'uomo, quasi alla stregua di un essere inferiore e subalterno. Per poi non parlare di tutte le donne uccise tra il quindicesimo e il diciottesimo secolo a causa della feroce caccia alle streghe.

In Italia, a pochi anni dall'abrogazione della normativa su "adulterio" e "concubinato", è solo nel 1975 con l'approvazione del nuovo diritto di famiglia, che viene abolita – tra l'altro – l'autorità maritale cioè la liceità, da parte del coniuge di far uso di "mezzi di correzione" e disciplina nei confronti della propria moglie. E ancora, è solo nel 1981 che scompare dal nostro codice il "delitto d'onore" e il "matrimonio riparatore", il primo che permetteva (di solito ai maschi) di godere di sensibili sconti di pena nel caso in cui avessero ucciso la propria partner per infedeltà, il secondo che consentiva, a chi avesse commesso uno stupro, di vedere estinto il proprio reato qualora avesse contratto matrimonio con la propria vittima.
Nel 1996, con l'approvazione della nuova legge sulla violenza sessuale (n. 66/1996), si è operato un fondamentale cambiamento di prospettiva nella cultura giuridica dominante, attraverso una modifica sostanziale sul piano giuridico, cioè il cambiamento di rubricazione della violenza sessuale da "reato contro la morale e il buon costume" a "reato contro la persona e contro la libertà individuale".

Secondo Rashida Majo, responsabile all'Onu di studiare e riferire il fenomeno della violenza sulle donne, in Italia il «femminicidio» è la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni. Da quanto emerge da un'indagine Istat del 2010 le donne uccise sono state 156. Si tratta per lo più di delitti passionali,   avventure amorose finite nel sangue, follie dei mariti, aumenta così l'omicidio di matrice familiare o sentimentale. Circa il 70% di questi omicidi sono compiuti da partner o parenti, e solo nel 15% dei casi la vittima è un uomo. Nel 40% dei casi l'omicidio è preceduto da una denuncia di stalking (il 70% riguarda denunce a uomini). L'Eurispes, nel rapporto Italia 2011, scende nel dettaglio: dei 103 omicidi che hanno riguardato "innamorati", «gli autori sono stati principalmente mariti o conviventi (63,1%), ma anche fidanzati/ex amanti (15,5%), fidanzati, amanti, rivali o spasimanti (13,6%) ed ex coniugi o conviventi (7,8%). Per quasi 6 autori su 10 il movente è stata la gelosia, la non rassegnazione alla separazione o a un abbandono. Le donne non denunciano i maltrattamenti e le violenze per timore o per troppo amore vivendole nel silenzio, gli uomini vivono nel timore dell'abbandono e questo crea un cocktail micidiale che spesso sfocia nell'omicidio.

Il mondo in cui viviamo ha bisogno, oggi più che mai, di equilibrio e di rispetto tra i due sessi, che sono complementari ed entrambi essenziali, peraltro, per la prosecuzione della vita sul nostro pianeta. Il persistere di disuguaglianze ed il riconoscimento giuridico di esse negli ordinamenti vigenti - oltre che nel comune pensare - di certo non favorisce, nella forma e, soprattutto, nella sostanza l'evoluzione dell'umanità.




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