C'è da chiedersi se alcuni problemi gestionali dell’Amministrazione di Sostegno non potrebbero venir soddisfatti mediante il ricorso a un paradigma articolato: verosimilmente, attraverso l'insediamento - a livello di comprensorio socio-assistenziale (USL, Comune, Provincia) - di un apposito "Centro Servizi computerizzati per i soggetti deboli": chiamato a svolgere, a beneficio degli utenti, le varie funzioni di tipo burocratizzato/ periodico.
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Si andrebbe, in definitiva, verso un assetto bipolare: al Centro Servizi/Sportello la cura dei vari momenti (della vita di un fragile) più strettamente meccanico/patrimoniali: ad es. riscossione di stipendi e pensioni, pagamenti dell'affitto, spese di condominio, rate di qualsiasi genere, bollette, pendenze bancarie e assicurative, stipendi e contributi alla colf, alla fisioterapista, all'infermiera, assegni alimentari, oblazioni amministrative, abbonamenti, canoni, imposte, etc.
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All'amministratore di sostegno invece (nel quadro dei poteri conferiti dal giudice) il compimento di ogni atto "personalizzato", tale da esigere cioè una consultazione del beneficiario: mediazioni sociali, contatti sanitari, pubbliche relazioni, vendite e locazioni, assemblee condominiali, acquisto di indumenti, beni voluttuari, spettacoli, viaggi, regali, libri, elettrodomestici, antiquariato, e così via.