Cultura, società  -  Redazione P&D  -  27/01/2023

FDI vuole il carcere per i clienti delle prostitute e per chi si apparta in auto

"TORNI IL REATO CONTRO IL BUON COSTUME"

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La proposta di legge del vice-ministro Cirielli: stretta sugli atti osceni in luogo pubblico e il nudismo per "contrastare il degrado morale”. L'esponente meloniano: "La prostituzione? Basta imboscarsi". Il governo ora frena: non è in agenda

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ROMA - Fratelli d’Italia vuole il carcere per i clienti delle prostitute (ma solo se si appartano in automobile, in appartamento no) e per chi va in giro nudo, soprattutto “gli immigrati”, sottolineano i meloniani. Il partito della premier tifa per il ritorno dei reati contro il “buon costume”. Resuscitando le pene detentive, al posto di una semplice ammenda, per chi compie “atti di nudismo” fuori dalle aree dov’è permesso, per esempio le spiagge, ma anche per i “signori clienti”, c’è scritto proprio così, che sfruttano “l’attività di prostituzione praticata sulla pubblica via” senza adottare “specifiche cautele, come l’appannamento o la copertura dei vetri della vettura”. In barba a quanto dichiarato dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che a inizio mandato prometteva “una forte depenalizzazione e quindi una riduzione dei reati” per sveltire la macchina ingolfata della giustizia, FdI punta a ripristinare un reato ormai depenalizzato da tempo, gli “atti osceni in luogo pubblico”. Obiettivo: tutelare “la moralità pubblica” e “reprimere tutte quelle condotte che possano contribuire al degrado della società”.

 

È quanto annotato in una proposta di legge già depositata alla Camera e firmato da Edmondo Cirielli, deputato di FdI, promosso da Giorgia Meloni vice-ministro degli Affari esteri della Cooperazione internazionale. Oggi per il vecchio articolo 527 del codice penale sono previste solo sanzioni amministrative. La pena detentiva scatta solo se gli atti osceni avvengono a ridosso di luoghi frequentati da minori: scuole, parchi giochi e simili. Secondo il testo di FdI, l’ammenda non basta: “La sanzione penale – si legge nella proposta di legge – è l’unica in grado di reprimere e ostacolare tali azioni e, nello stesso tempo, di preservare efficacemente la morale e la sicurezza pubblica”. Dunque si torni al carcere, con la reclusione da 3 mesi a 3 anni, a seconda della gravità del fatto.

 




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