-  Tonutti Stefania  -  15/05/2015

FECONDAZIONE ARTIFICIALE: VIA LIBERA ALLE COPPIE FERTILI CON PATOLOGIE GENETICHE (in attesa della pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale) S. TONUTTI

- Corte Costituzionale

- fecondazione eterologa e DGP

- caduta divieto di DGP per le coppie fertili portatrici di malattie genetiche

 

Cade il divieto di accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita per le coppie fertili portatrici di patologie genetiche: la Corte Costituzionale ha infatti dichiarato l'illegittimità di questa norma, contenuta nell'art. 13 della tanto criticata legge 40.

La questione era stata discussa in udienza lo scorso 14 aprile: a rimettere il caso alla Consulta era stato, con due distinte ordinanze, il tribunale di Roma, nell'ambito di due procedimenti avviati da coppie che si erano viste negare dalle strutture la possibilità di effettuare la diagnosi preimpianto nonostante fosse stata accertato il fatto che fossero portatrici sane di gravi patologie genetiche.

I FATTI:

Martedì 14 aprile 2015 era stata fissata l'udienza dinanzi alla Corte Costituzionale ricorrenti sono 2 coppie portatrici di malattie genetiche, che possono generare (sono quindi fertili) e vogliono un figlio sano (vorrebbero quindi concepire in provetta per poter effettuare sugli embrioni una diagnosi preimpianto, all'esito della quale scartare i feti malformati ed impiantare in utero solo quelli sani). Al tribunale di Roma si rivolgono dopo aver bussato a 2 strutture sanitarie ed aver incassato un diniego: niente provetta e niente DGP. È su questa premessa che l'organo giudicante chiede alla Consulta di pronunciarsi sulla legittimità o meno del divieto di DGP.

I ricorrenti sostengono infatti che

- la norma violi l'art. 2 della Cost, e quindi con il diritto all'autodeterminazione procreativa (in realtà c'è chi obietta che l'autodeterminazione dovrebbe essere bilanciato con il valore costituz della tutela dei più deboli, ad esempio il concepito, ricordiamoci anche che, sempre secondo la Cassazione, non esiste un diritto a non nascere o a nascere se non sano (sent. 16123/2006)

- ammettere la fecondazione in vitro solo per le coppie infertili è discriminatorio per quelle fertili (la legge 40 non è stata fatta per scegliere di chi essere genitori ma per dare l'opportunità di diventarlo a chi non può)

- la Cedu ha condannato l'italia per aver impedito la DGP (sentenza Costa Pavan), in realtà, ribadisce la Corte, che essa stessa, a partire dalla pronuncia 348/2007, ha stabilito che la Carta europea dei diritti uomo si applica nei singoli stati solo in quanto conforme alla loro costituzione

- il divieto di DGP non ha ragione di esistere, visto che la legge 194 permette l'aborto finché il feto non ha possib di vita autonoma: l'aborto è consentito solo quando le gravi anomalie del feto possono compromettere la salute della donna, la DGP verrebbe invece utilizzata per selezionare embrioni sani a discapito di quelli malati

- la DGP è assimilabile a qualunque diagnosi pre-natale, come l'amniocentesi. Non è così, perché la diagnosi prenatale serve a studiare il feto, trovare eventuali malattie e curarle, la DGP attualmente consente solo di selezionare gli embrioni, e non curarli, questa DGP per il momento ha ancora risultati modesti, e non riesce ad individuare tutte le malattie.

La Consulta aveva rimandato la decisione, data prevista il 14 maggio appunto, bisognerà però attendere le motivazioni della sentenza per capire in quali termini i giudici della Consulta abbiano dichiarato incostituzionale la norma.

Le battaglie non sono ancora terminate: si è in attesa di udienza sia presso la Consulta sia presso la Grand Chambre della Corte europea anche per il divieto di utilizzo degli embrioni per la ricerca scientifica e la revoca del consenso.

In questi anni, sono stati eliminati il divieto di produzione di più di tre embrioni ed il divieto di crioconservazione, l'obbligo contemporaneo di impianto di tutti gli embrioni prodotti (Corte Cost., n. 151/2009), il divieto di diagnosi preimpianto (ma per le coppie infertili o sterili) e, appunto, il divieto alla fecondazione eterologa (Corte Cost., n. 162/2014).

Oramai stiamo assistendo ad una repentina caduta di molti limiti e divieti imposti dalla stessa legge, la stessa legge che poi però consente di oltrepassare tali limiti.....un controsenso o pura verità ?




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