Santa Marta ha fatto il miracolo, perché nel giorno in cui la ministra della Giustizia Cartabia festeggia l’onomastico e al termine di un convulso Consiglio dei ministri, si è trovato un accordo sulla riforma del processo penale.
“Accordo unanime, c'è l'impegno a ritirare tutti gli emendamenti presentati dalle forze di maggioranza con l'obiettivo di concludere nei prossimi giorni", spiega la Guardasigilli.
La soluzione trovata prevede una corsia speciale per i reati di MAFIA, TERRORISMO, VIOLENZA SESSUALE, TRAFFICO DI DROGA GESTITO DALLE MAFIE, che restano esclusi dall'improcedibilità.
Per questi processi ci saranno tempi più lunghi: fino a sei anni in appello, per i delitti con aggravante mafiosa, nella fase transitoria di entrata in vigore della nuova prescrizione, fino al 2024.
"L'obiettivo – sottolinea Cartabia lasciando Palazzo Chigi - è garantire una giustizia celere, nel rispetto della ragionevole durata del processo, e allo stesso tempo garantire che nessun processo vada in fumo".