-  Bianchi Deborah  -  31/08/2012

GOVERNO TEDESCO VARA DIRITTI DAUTORE SULLE NEWS. QUALITA O POTERE DELLINFORMAZIONE? - Deborah BIANCHI

Il governo tedesco ha approvato il 29 agosto 2012 un disegno di legge che impone ai motori di ricerca (come ad esempio Google) il pagamento dei diritti d'autore ai media tedeschi in caso di visualizzazione dei titoli delle notizie sui loro siti web. Una scelta che la filiale tedesca di Google ha condannato parlando di un "giorno nero" per il Web, augurandosi che il disegno di legge venga respinto dal Bundestag.

Attualmente i motori di ricerca che catalizzano notizie sono di svariato tipo. Possiamo pensare a Google ma occorre anche pensare a realtà medie come ad esempio Liquida del gruppo Banzai. Si tratta in quest"ultimo caso di aggregatori di notizie che postano in Rete la news della grande testata telematica ma anche quella del blog o del sito web minore. Qualora questi aggregatori dovessero pagare per pubblicare i loro mix di informazione che scelta farebbero? Pagherebbero una licenza d"uso per avere notizie solo di qualità indipendentemente dalla fama della fonte giornalistica oppure pagherebbero solo per le notizie griffate?

La questione si rivela tutt"altro che peregrina. Potremmo infatti trovarci di fronte a un nuovo scenario del mercato dell"informazione digitale in cui campeggiano solo le notizie griffate perché ritenute le uniche in grado di catalizzare il lettore e in definitiva di portare pubblicità. L"aggregatore che non è un"impresa non profit ma un soggetto a scopo di lucro molto probabilmente potrebbe decidere di pagare per la merce aggregata solo se costituita da notizie in grado di attirare i lettori e dunque notizie di fonti giornalistiche che hanno il potere di catalizzare molto interesse.

L"obiezione: l"aggregatore potrebbe anche decidere di puntare solo sulla qualità della merce aggregata e dunque decidere di pagare anche per la notizia prodotta da un sito che conoscono in pochi. Si tratterebbe però di un progetto impegnativo in cui si corre il rischio di pagare per una merce che non porta business. Che fareste se voi foste l"aggregatore?

L"ipotesi considerata aprirebbe a un mercato digitale dell"informazione fabbricato unicamente da soggetti potenti che non lascia spazio alle start up e taglia le gambe all"innovazione come motore economico dell"Internet.

Poco importa se il Governo tedesco escluderebbe dall"obbligo di pagamento i siti non profit e i blog. Chi avrebbe pagato all"epoca dell"esordio un sito chiamato "Il post" per indicizzare i suoi contenuti? Peccato che ora "Il post" sia diventato uno dei più seguiti organi di informazione in Rete.




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