Cultura, società  -  Redazione P&D  -  10/05/2022

Guerra e pace

Divisi in 33 colonne in marcia, c’erano 11mila tra ufficiali, sergenti, soldati, cadetti, membri del movimento giovanile Yunarmiya, unità del ministero delle situazioni di emergenza, della Guardia nazionale russa e degli agenti di frontiera dell'Fsb, oltre a 131 unità di armamenti ed equipaggiamenti, ma i 77 aerei ed elicotteri alla fine sono rimasti a terra “a causa di avverse condizioni meteo”.

Imponente lo schieramento sulla Piazza Rossa per la parata militare della Giornata della Vittoria: a sorprendere è stato Vladimir Putin.

Gli analisti internazionali si aspettavano una dichiarazione di guerra totale all’Ucraina, invece i toni dello zar sono stati diversi. “La Nato creava una minaccia ai nostri confini" e in Ucraina "l'intervento è stato preventivo. Da Kiev c'erano richieste di armi nucleari".

  Ma lo stesso Putin ha ammesso il gran numero di soldati russi morti nella “operazione speciale” in Ucraina e ha  allontanato lo spettro dell’escalation militare: “L’orrore della guerra globale non deve ripetersi" ha detto, prima di tornare a sedersi con una coperta sulle ginocchia.

Il presidente ucraino Zelensky aveva parlato da Kiev prima di lui in un video diffuso via Telegram: “Stiamo lottando per la libertà dei nostri figli e quindi vinceremo. Non dimenticheremo mai cosa fecero i nostri antenati durante la Seconda guerra mondiale, che uccise più di otto milioni di ucraini. Molto presto ci saranno due giornate della vittoria in Ucraina mentre qualcuno non ne avrà nessuna”.

 

 




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