Varie  -  Faccioli Marco  -  02/12/2013

I costi ed i benefici dell'azione di recupero del credito (ovvero come sincerarsi preventivamente dei costi della propria azione esecutiva contro il debitore). - di Marco Faccioli

I costi ed i benefici dell'azione di recupero del credito (ovvero come sincerarsi preventivamente dei costi della propria azione esecutiva contro il debitore).

Una volta valutata positivamente l"opportunitàˆ di procedere giudizialmente nei confronti del proprio debitore, occorre preventivare i possibili costi della procedura.

Nelle vertenze giudiziarie le spese, di norma, seguono la soccombenza (per cui il debitore, alla fine del fruttuoso processo di esecuzione nei suoi confronti, dovrˆà non solo pagare al creditore il capitale maggiorato degli interessi nel frattempo maturati, ma anche sostenere le spese legali e di giustizia tutte da lui sopportate). Tuttavia è meglio essere sempre prudenti e non fare troppo affidamento su questo principio generale perchè, casistica giurisprudenziale insegna, non sempre viene applicato dal giudice, il quale, pur accogliendo la domanda del creditore ritenendola fondata, può˜ compensare tra le parti (ovvero tra creditore e debitore) le spese di giudizio.

La compensazione delle spese di giudizio è sicuramente mortificante per gli interessi del creditore, dal momento che, in sostanza, si risolve in una diminuzione (a volte consistente) dell"importo recuperato. Se Tizio, ad esempio, creditore procedente, sostiene vittoriosamente un"azione giudiziaria (a fronte di una parcella finale di € 1.000,00 del proprio avvocato) per il recupero nei confronti di Caio di un credito di € 5,000,00, una compensazione delle spese di lite al 50% (ognuna delle parti si paga quindi il proprio avvocato), comporta necessariamente che nelle tasche di Tizio entreranno solo (di fatto) € 4.000,00, sebbene il giudice abbia:

1) riconosciuto appieno il suo credito di € 5.000,00;

2) condannato Caio al pagamento di detta somma nei confronti di Tizio.

Le ragioni per cui i giudici a volte compensino le spese non rientra tra gli argomenti del presente articolo, ma resta comunque sempre importante tenerne conto in un"ottica di possibile analisi dei costi.

Alla luce della possibilitàˆ sempre presente di ottenere si una vittoria giudiziale, ma a spese compensate, pare opportuno per il creditore, sempre chiedere al proprio professionista non solo un preventivo (di massima) possibile sui costi dell"intera procedura, ma anche del proprio onorario.

Occorre quindi sempre preventivare i costi di un recupero (spese vive per contributo unificato, marche da bollo, notifiche, diritti ed onorari dell"ufficiale giudiziario per pignoramento mobiliare, visure, certificati, pubblicazione sui giornali per il pignoramento immobiliare, ect. unitamente a diritti ed onorari d"avvocato per l"intero giudizio) parametrandoli al capitale da recuperare ed al sempre possibile rischio di una non totale vittoria in punto a spese di giudizio. Ciò˜ al fine di evitare che un recupero sulla carta fruttuoso (debitore solvibile) si trasformi in una vittoria di Pirro per il fatto che, pur recuperando totalmente il capitale, si debba provvedere al pagamento delle spese legali per via della più volte qui citata possibilitàˆ di compensazione delle spese. ƒ

E' pur sempre vero che le sentenze sono appellabili anche solo in punto alle spese, ma un nuovo giudizio comporta necessariamente nuovi costi, anticipi, etc., che possono scoraggiare un creditore che giˆà ha comunque recuperato l"intero suo credito (per quanto limitato dal non vedersi rimborsare dal debitore i costi totali o parziali della procedura). Occorre sempre quindi che l"avvocato, dopo aver effettuato tutte le necessarie ricerche circa la solvibilitàˆ del debitore, provveda a stilare per il proprio cliente un possibile preventivo per la procedura che dovràˆ seguire, affinchè quest"ultimo, nel caso di compensazione delle spese, abbia una idea di quanto il costo dell"intera operazione di recupero inciderˆà sul capitale recuperato.

Quello della compensazione delle spese è un problema che si pone unicamente nell"ambito del processo ordinario, essendo il procedimento monitorio (ricorso per decreto ingiuntivo), fatta salva l"opposizione del debitore, per la sua natura speciale, decisivo anche in ordine alle spese (al debitore infatti sarˆà ingiunto non solo il pagamento del credito vantato dal ricorrente, ma anche le spese (tutte) che il giudice calcolerˆà sulla base di un apposito tariffario e di una nota spese (firmata) che l"avvocato ricorrente allegheràˆ ai documenti prodotti. Detta tariffa (che varia in base all"importo del credito, è solitamente frutto di un protocollo d"intesa tra il tribunale e l"ordine degli avvocati di un determinato territorio, e comprende diritti, onorari, ed il contributo unificato del corrispettivo scaglione di valore della causa. Alle spese sopra indicate il creditore potrˆà aggiungere in nota, chiedendone la ripetizione (ovvero la restituzione di quanto pagato al debitore ingiunto), delle spese effettivamente sostenute (documentandole) per l"eventuale certificazione notarile o registrazione di atti.

In tema di recupero del credito sorgente da prestazioni professionali non onorate (che abbisognano della liquidazione del competente ordine professionale: avvocati, ingegneri, architetti, etc.) potranno essere aggiunti in nota i costi per la liquidazione dell"importo.

Si condensi quindi quanto sostenuto nei due articoli che precedono quello attuale ("Le informazioni ufficiose sul debitore: http://www.personaedanno.it/index.php?option=com_content&view=article&id=44001&catid=158 e "Le informazioni ufficiali sul debitore": http://www.personaedanno.it/index.php?option=com_content&view=article&id=44042&catid=158) nel seguente schema riassuntivo:

Inizio della procedura di recupero:

-analisi del rischio (verificare se il debitore  solvibile o meno);

-analisi dei costi (verificare, una volta appurato la solvibilitˆà del debitore, i possibili costi dell"intera procedura di recupero).

A costo di ripeterci, riteniamo opportuno sensibilizzare il creditore sull"opportunitˆà economica di un recupero che, per ragioni di natura meramente economica e di tempo (si pensi al credito di una modesta somma), o di mera opportunitˆà (il debitore, sebbene la somma da recuperare sia alta, versa in stato di totale ed assoluta insolvenza), inizi sotto i peggiori auspici, manifestando sin da subito una serie di criticitˆà che, nel corso del recupero, possa acuirsi al punto da ritenere che sarebbe stato meglio desistere, inserendo il credito non esatto tra la passivitˆà. In simili situazioni l"apporto del professionista incaricato del recupero diventa fondamentale, essendo compito di quest"ultimo non solo quello di adottare tutte le possibili strategie per permettere il soddisfo del proprio cliente, ma anche quello di sconsigliare vivamente al medesimo di intraprendere azioni che, sulla base delle ricerche precedentemente svolte sul debitore, non lascino sperare in un esito favorevole.

(...continua)




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