EVGENIJ EVTUSENKO I tuoi capelli (Zima 1932- Tulsa 2017)
I tuoi capelli non li tormentare.
Vadano come vogliono!
Sul petto e sulle spalle lascia che cadano –
e senza freni ridano.
Svincolatisi da forcine e pettini,
nera cascata, volino,
e tutto in una sorta di torpore
antico, impenetrabile, inghiottano.
Nella cornice loro nera, ondeggiante,
e se porgi orecchio, li senti,
pieni di fido e infido
e del mistero dei secoli nei secoli,
ardono due occhi grigio-argento
rosso striati intorno alle pupille!
In giardino, nel flabellare sommesso dei rami,
da te, come giardino cinto,
ascolterò, piccino
in un suono leggero, insonne,
come recuperando una certa età
di cuccioli felici sonnacchiosi,
i capelli tuoi che su me
stormiscono disciolti…
In fotografia alcune acconciature delle schiave afroamericane, le treccine servivano come mappa per indicare le vie di fuga dalle piantagioni di schiavi. (Notizia a cura di Sephora Guedè, giovane ragazza ivoriana) .
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