-  Redazione P&D  -  14/10/2015

IL GIURI SDOGANA IL GIOCO RESPONSABILE DI BWIN - Federico UNNIA

Una nuova struttura narrativa, l"utilizzo di un linguaggio prudente, benchè accattivante e, soprattutto, l"anticipazione dei warning sui rischi connessi al gioco proposti in apertura (e ribaditi alla fine) degli spot. E" questa la formula narrativa e creativa scelta da Bwin per pubblicizzare in tv i giochi on line di "Gioco digitale" e che il Giurì ha ritenuto corretta ai sensi dei precetti, assai severi, di cui all"art. 28 ter del codice di autodisciplina della comunicazione commerciale.

Gli spot finiti sotto esame per iniziativa del Comitato di Controllo, realizzati dall"agenzia Hi Comunicazione, adottavano tutti la medesima impostazione. Nella prima scena, ritraevano il giovane protagonista intento nelle proprie attività quotidiane (si trattava di un salumiere dietro il bancone del negozio e di un ragazzo a pranzo a casa) che, ad un tratto, si interrompevano e, pensando alla vincita ottenuta giocando con Gioco Digitale, iniziavano a intonare una melodia che ne celebrava le virtù.

Proprio in queste immagini d"apertura la voce fuori campo avvisava il pubblico con il warning "è vietato ai minori e può provocare dipendenza patologica" e la medesima dicitura appariva, contestualmente, anche in sovra impresisone. Mentre il protagonista usciva di casa il ritmo della melodia cresceva e diveniva un vero e proprio coro al quale i vicini e passanti si univano formando un corteo per le vie dei borghi cittadini rappresentati, mentre alcune persone (estranee al gruppo) osservavano con stupore la scena.Un"impostazione che il Comitato aveva ritenuto in evidente contrasto con la portata assai restrittiva dell"art. 28 ter.

Il Giurì, accogliendo la linea difensiva di Bwin, ha invece ritenuto che i messaggi fossero conformi al codice. In particolate il format e lo stile narrativo prescelto è stato ritenuto volutamente sdrammatizzante, con un richiamo alla tradizionale commedia all"Italiana.

Se da un lato tali modalità, in linea astratta, potrebbero apparire potenzialmente rischiose (perché idonee ad indurre il pubblico ad assumere un approccio spensierato al giuoco) nei fatti, per la tipologia di personaggi e per lo spirito che si crea tra il giocatore e la comunità che lo circonda, accreditano il gioco come un momento di piacere da condividere collettivamente e in modo "sano".

In tale contesto, il doppio avvertimento (veicolato sia all"inizio che in chiusura agli spot) ha pertanto "impacchettato" la scena centrale, condizionando sin da subito l"interpretazione dei messaggi, facendo comprendere allo spettatore come il giuoco sia e resti comunque un"attività che, se abusata, presenta rischi.

Viene meno, quindi, ogni effetto negativo e di enfatizzazione della dimensione personale e competitiva del giocare per vincere.

Una decisione importante, destinata a far discutere, ma anche ad aprire nuovi canali comunicativi conformi alle norme del codice.

 

 




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