Cultura, società  -  Redazione P&D  -  25/01/2023

Il Papa: "Le critiche? chiedo solo che me le dicano in faccia"

"L’OMOSESSUALITÀ NON È UN CRIMINE, ALCUNI VESCOVI SBAGLIANO”

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Il Vescovo di Roma pensa che i presuli sostenitori di norme che criminalizzano l'omosessualità o discriminano la comunità gay «devono fare un processo di conversione», dice, aggiungendo che dovrebbero usare «la tenerezza, per favore, come Dio ha per ciascuno di noi». Ma attribuisce tali atteggiamenti al background culturale, e sostiene che i vescovi in ​​particolare abbiano bisogno di un processo di cambiamento per riconoscere la dignità di tutti. 

L’omosessualità «non è un crimine. Sì, ma è un peccato – asserisce come per anticipare una replica a quanto lui sta dicendo – Va bene, ma prima distinguiamo tra peccato e crimine. È peccato anche mancare di carità gli uni verso gli altri». Dichiara le norme anti-gay «ingiuste», sostenendo che la Chiesa cattolica è chiamata a lavorare per porvi fine: «Deve fare questo. Deve fare questo». Cita il Catechismo della Chiesa cattolica per dire che i gay devono essere accolti e rispettati, e non dovrebbero essere emarginati o discriminati: «Siamo tutti figli di Dio, e Dio ci ama così come siamo e per la forza che ciascuno di noi combatte per la propria dignità».

 

 




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