Interessi protetti  -  Redazione P&D  -  21/03/2023

Immissioni, cosa fare? - P.C.

Racconto a questo punto - ispirandomi ai repertori giurisprudenziali - alcune storie verdeazzurre.

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“Nella prima c’è una famigliola di Firenze, formata da padre, madre e due ragazzi, i quali abitano felicemente nel loro appartamento in centro; zona pedonale, al primo piano”. Sotto di loro, a piano terra, un locale di quelli di una volta, metà latteria e metà caffè per pensionati, casalinghe; gestito da una coppietta anziana. Che un giorno vende però, e la nuova gestione è di tutt’altro genere purtroppo. Pub alla moda, chiude alle quattro di mattina, duecento e passa i clienti: molti dei quali si spostano in strada per fumare; decine di sigarette e spinelli alla volta, vari tipi di miscele e di sostanze, che irradiano le loro esalazioni verso l’alto. Col risultato che, già alle sei del pomeriggio, la famigliola del primo piano deve tappare le finestre; senza che ciò impedisca, comunque, alle stanze prospicienti la strada di trasformarsi in mezze camere a gas: con polmoni minacciati per i quattro, seri malumori, brutti sogni.

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 “La seconda storia si svolge a Ferrara, c’è qui una coppia in là con gli anni; nel loro appartamento – secondo piano, non lontano dal Castello – vivono anche due nipotini, intorno ai dieci anni, un maschietto e una femminuccia”.  Amano tutti la vita tranquilla, le occupazioni silenziose: per il nonno ci sono gli esercizi al violoncello, la nonna dà lezioni private di francese, i bambini hanno i loro Disney Channel, le Play-station, Memory, chattano già. Un brutto giorno ha luogo anche qui un cambiamento: la tipografia nel seminterrato del palazzo cambia i macchinari, i nuovi sono assai potenti, da quel giorno è un inferno: tonfi violenti nei muri maestri, solai che tremano, ronzii continui, vibrazioni nei muri. Le abitudini dei quattro sono sconvolte.

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“Terzo racconto, siamo in un paesino intorno a S. Daniele del Friuli; una coppia di sposini freschi, questa volta: lui ha restaurato con le sue mani il casolare che aveva ereditato dai genitori, c’è anche un bambino in cantiere”. Alzandosi una mattina, brutta sorpresa, sentono all’improvviso un gran puzzo di maiale; nella stalla duecento metri a sud è avvenuta una rivoluzione. Al posto delle capre e delle pecore - che vagavano lì fino al giorno prima, comportandosi in modo educato, senza immissioni insopportabili - si vedono adesso duecento suini, rosa e grigi, di varie stazze, di entrambi i sessi; felici di aggirarsi e grufolare, a loro comodo, e tutto il resto sul terreno degli odori.

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“Che si può fare in casi del genere?”, domando.

 




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