Amministrazione di sostegno  -  Paolo Cendon  -  21/11/2022

Inadeguatezza gestionale - la chiave per l'entrata in gioco dell'amministrazione di sostegno

“Inadeguatezza gestionale” - si è detto - spaesamento/riluttanza sul terreno burocratico; passività indotte dalla sfortuna, scarsa tempestività nel reagire, diffidenza cronica verso le istituzioni.

 Sfiducia nelle proprie risorse di scaltrezza, incrostazioni da ricondurre alla solitudine, alle delusioni della civiltà. Lasciare che tutto continui come prima, non guardare abbastanza in faccia la propria realtà affettiva, locomotoria, contabile. Buttare via fatture e bollette senza aprirle, stancamente, non dire mai né di sì né di no, infischiarsene se il terrazzino crolla.

Diffidare di chiunque suoni il campanello o, per converso, aprire la porta a tutti i finti esattori e benefattori, a chiunque si presenti in divisa oltre lo spioncino.

Non rispondere al telefono se non di notte, passare tutti i pomeriggi in chiesa, o al parco con qualsiasi tempo, riempire la casa di gatti, fare nient’altro che solitari con le carte, non aggiustare da mesi la stufa elettrica. Aver smesso di mangiare e di bere, saltare gli appuntamenti col dentista, ordinare ventisei vestaglie di raso azzurro, sentire sempre più delle voci. Evitare di lavarsi, dimenticare il proprio nome, vedere nemici dappertutto, continuare a rimirare per ore il punto in cui la parte si congiunge col soffitto.

 

 




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