Famiglia, relazioni affettive  -  Maria Rosa Pantè  -  19/01/2022

Incontri: Maria Grazia, la camiciaia

La prima volta che ho visto Maria Grazia ero a testa in giù, ammutolita dall'orrore di trovarmi in un mondo assoluatmente sconosciuto e inospitale. Tanto che mi hanno dovuto pizzicare per farmi piangere come dovrenero fare tutti i neonati e le neonate. Di fatto Maria Grazia è la mia mamma. Quando ho visto la mia mamma ho visto praticamente Dio, colei che mi ha dato la vita e che mi ha nutrita dentro di sè e poi col suo latte. Adesso, che da molti anni se n'è andata e morendo mi ha salutata dicendomi "Non ti vedo più, ti vedrò in paradiso" e ha aggiunto "perchè?", adesso posso dire qualcosa di mia madre non come una divinità, ma come una donna. Maria Grazia non aveva voluto andare a scuola, se non per l'obbligo,  aveva da sempre fatto la camiciaia ed era diventata, nel tempo, una artigiana raffinata, con clienti molto facoltosi, faceva preziose camicie di seta. Ha lavorato tantissimo, dormendo poco e stando di notte a cucire. Ma lavorava in casa e dunque alla fine il suo lavoro è parso meno rilevante, invece ora realizzo che anche grazie a lei abbiamo comprato casa e mi hanno fatto studiare fino alla laurea. Maria Grazia amava il calcio, in particolare la Juventus, le piaceva cucinare ed era curiosa di conoscere nuove ricette, senza preclusioni verso nessuna cultura e cibo. Era bravissima, fra le sue cose di scritto ho trovato un libretto di ricette. Ha curato la madre, il marito con forza e apprensione, troppa apprensione, è sempre stata una ansiogena, oltre che ansiosa. Era una donna intelligente, me lo disse una vicina venuta a farmi le condoglianze. Mia madre Maria Grazia se n'è andata in tre giorni a causa del cuore. Le piaceva anche cantare e quando era giovane amava il ballo, le canzoni moderne, non la musica classica. Era precisa, ordinata e spesso si lamentava di me, perchè non andavo con lei in giro a fare compere, che poi lei non era affatto una donna da passeggiate. Certo non era facile avermi come figlia, il nostro rapporto si salvava perchè entrambe avevamo un certo senso dell'umorismo e l'amore fra noi era profondissimo, tanto che ancora oggi, quando deve accadermi qualcosa di particolare, lei mi compare in sogno e in modo forse un po' criptico mi comunica delle cose e soprattutto mi comunica il suo affetto. Mia madre era una donna dalla vita credo e spero bella, ha avuto momenti felici, la ricordo quando alla sera si faceva il letto e lei correva per la stanza muovendo le braccia e canticchiando "sono una farfalla". Anarchica nell'intimo, forse da lei ho ereditato più cose di quante immaginassi, lei il mio dio ora una donna, Maria Grazia. Il giorno più bello della sua vita? Non il matrimonio o la nascita della figlia.  Ma la volta che andò allo stadio a vedere l'amata Juve.




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