-  Pant√® Maria Rosa  -  20/12/2013

LA BAMBINA VENDUTA - Maria Rosa PANTE'

La vicenda: una ragazza con un leggero ritardo mentale, che ora ha 27 anni, quando aveva 11 anni venne veniva venduta dai genitori a clienti, amici e parenti della coppia, molto più anziani di lei. Il fatto avvenne in un paesino in provincia di Novara, nel paese quasi tutti sapevano degli abusi, ma nessuno aveva mai detto nulla. Solo l'insegnante di sostegno avendo raccolto alcune confidenze della ragazzina aveva messo in moto le indagini. Ora per problemi di prescrizione del processo giunto in Cassazione, tutte le condanne rischiano di essere annullate e chi ha approfittato della ragazza se ne andrà libero.

Da principio me la sono presa con Paolo Cendon che mi aveva girato la notizia. (E comunque leggete Celine "Viaggio al termine della notte", c'è una storia così quasi uguale). Volevo fare lo struzzo almeno prima di Natale, ma non si può: Paolo ha ragione.

Poi me la sono presa con la giustizia: ma come prescrizione? Ma quanto tempo ci vuole per dire che questo tizio colto in flagrante è un pedofilo, sfruttatore ecc. ecc.? Però la macchina della giustizia non si smuoverà finché non si risolverà il caso Berlusconi. Allora me la sono presa coi genitori. Sono dei mostri. Ecco e allora? Allora che ce ne facciamo su questa terra dei mostri? Che ci facciamo di questi DNA impazziti? Non lo so, forse curarli, se si può. E poi ho immaginato con un brivido i clienti, a parte lo schifo, ho pensato anche al turismo sessuale, mi son detta: ebbene vengano castrati, tutti e poi vengano curati. Tutti da curare, mio Dio, tutti da curare. Infine ho capito che la colpa più grande è di chi è "normale", di chi forse "normalmente" sapeva e ha taciuto, vedeva e non ha detto nulla. Salvo l'insegnante di sostegno: ah la scuola pubblica!

Coloro che sapevano e non hanno parlato sono gli ignavi, quelli che Dio vomiterà pechè non sanno di nulla, quelli che Dante tratta peggio nell'Inferno ("non ti curar di lor ma guarda e passa"). Gli ignavi, gli indifferenti, chi sa e si volta dall'altra parte. Costoro avevano forse una dignità, ma l'hanno perduta. Si sono arresi alla mostruosità. Per loro non c'è nemmeno la cura.

Si salva appunto in questo caso la scuola e devo pensare che si salvi la ragazza. Devo pensare, per sopravvivere io stessa, che per tutti, persino per i carnefici, forse anche per gli ignavi, ma soprattutto per gli innocenti e le vittime ci sia un momento di felicità, pura, cui aggrapparsi.

Buon Natale allora alla ragazza, buon natale a noi tutti e il mio augurio è di non essere mai, mai, mai indifferenti.




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