Diritto, procedura, esecuzione penale  -  Redazione P&D  -  28/03/2023

La Cassazione francese conferma il rifiuto all'estradizione dei dieci terroristi italiani

Si chiude una storia lunga quaranta anni. Per i dieci, tra i quali Giorgio Pietrostefani e le ex Br Marina Petrella e Roberta Cappelli, il tribunale francese aveva già negato l'estradizione chiesta dall'Italia

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PARIGI - "La Corte di Cassazione rigetta il ricorso del procuratore generale presso la Corte d'appello di Parigi, considerando che i motivi adottati dai magistrati, che rilevano del loro giudizio sovrano, sono sufficienti". Si chiude una storia lunga quarant'anni. Con il rifiuto oggi della Corte di Cassazione, si conclude la procedura di estradizione verso l'Italia riaperta due anni fa per dieci italiani fuoriusciti dal terrorismo rosso, tra cui anche l'ex brigatista Marina Petrella e l'ex militante di Lotta continua Giorgio Pietrostefani. La sentenza Cassazione arriva in fondo al percorso giudiziario provocato dalla svolta politica tra Parigi e Roma nella primavera 2021.

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A quasi due anni dall'arresto degli ex attivisti (poi rimessi in libertà vigilata) nell'ambito dell'operazione " Ombre Rosse ", la procura di Parigi aveva fatto ricorso contro il rifiuto della Corte d'appello di estradarli. Ora l'avviso sfavorevole della Corte d'appello alle estradizioni verso l'Italia, conclude la Cassazione, è quindi " definitivo ". Le due donne e gli otto uomini, di età compresa tra i 62 e i 79 anni, erano già stati condannati dalla giustizia italiana, alcuni all'ergastolo, e avevano beneficiato della cosiddetta dottrina Mitterrand, il presidente socialista che tra il 1981 e il 1995 si era impegnato a non estradare gli ex attivisti che avevano rotto con il loro passato. Nella primavera del 2021, dopo mesi di trattative, Emmanuel Macron, d'intesa con l'allora premier Mario Draghi, aveva invece deciso a sorpresa di dare il via libera alle richieste di estradizione pendenti da anni su una lista di dieci nomi.

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I magistrati avevano motivato il parere sfavorevole all'estradizione in base al rispetto del diritto alla vita privata e familiare di queste persone stabilite in Francia e del diritto a un processo equo, come previsto dagli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Nonostante la decisione giudiziaria, Macron aveva comunque ribadito la volontà che i dieci fuoriusciti dalla lotta armata fossero "processati sul suolo italiano", sostenendo che erano stati "coinvolti in crimini di sangue" e quindi non rientravano nella dottrina Mitterrand. Pochi giorni dopo le parole del capo dello Stato, il procuratore di Parigi aveva presentato ricorso alla Corte di Cassazione, fatto abbastanza inedito. Tanto che gli avvocati della difesa hanno denunciato un "accanimento" e una "deviazione dello Stato di diritto".

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La decisione della Corte di Cassazione era in qualche modo attesa. Il ricorso era un atto " inedito" secondo gli avvocati della difesa. E il parere dell'avvocato generale si era pronunciato per il rigetto delle domande, confermando quindi la decisione della Corte d'appello della primavera scorsa che nega le estradizioni. A poche ore dalla pubblicazione della sentenza, il ministro della Giustizia Eric Dupond-Moretti, di origini italiane, aveva ribadito che per lui i dieci italiani coinvolti nella procedura sono " dei terroristi che hanno sangue sulle mani ". " Io ho sempre pensato che se un terrorista francese avesse commesso quei reati in Francia e fosse venuto a rifugiarsi all'ombra del Colosseo i francesi avrebbero gridato all'ingiustizia " ha commentato Dupond-Moretti durante una visita in Italia. Il ministro ha poi sottolineato: "Si dice che sia tutta colpa della famosa dottrina Mitterrand, ma non è corretto perché Mitterrand aveva detto a Bettino Craxi che la Francia non avrebbe perseguito coloro che non avevano sangue sulle mani, mentre quelli di cui parliamo ce l'hanno. E' la giustizia italiana che lo ha detto, una giustizia sovrana, indipendente e nessuno può dire il contrario ". Dupond-Moretti aveva infine concluso che la giustizia è indipendente.

 

 




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