-  Redazione P&D  -  10/05/2014

L'ALLEGRA FAMIGLIA- Giuseppe FEDELI

L'"ALLEGRA FAMIGLIA" (storia della sentenza "infame").

"perché la vita di ogni essere vivente è il suo sangue, in quanto sua vita" (Levitico 17, 14)

"Ancora una volta la Corte costituzionale sarà chiamata a pronunciarsi sulla legge 40/2004. Dopo che i Tribunali di Firenze, Milano e Catania hanno sollevato nuovamente la questione di legittimità costituzionale a seguito del rinvio operato dalla corte nel maggio 2012, la Consulta dovrà nuovamente occuparsi della spinosa questione della c.d. PMA eterologa, cioè eseguita mediante utilizzo di materiale genetico di terzo donatore : quando uno dei due partner è sterile, vi è necessità di ricorrere a spermatozoi o a ovociti ''esterni'' alla coppia per concepire un bambino, pratica oggi vietata in Italia": così titolava uno dei tanti tabloid, fin quando la Corte non si è pronunciata: "Fecondazione assistita: "Divieto di eterologa è incostituzionale". E ancora, spigolando qua e là:  "Le questioni implicate dalla metodica sono molteplici: da un lato i fautori del divieto sostengono che la PMA eterologa violerebbe: il diritto del nato all'identità genetica, comporterebbe rischi di commercializzazione del corpo umano e comporterebbe il rischio di relazioni atipiche. Dall"altra parte, forti delle pronunce della Corte EDU del 2019 e del 2010, nonché di un quadro normativo che a livello europeo ammette e regola in quasi tutti i paesi la PMA eterologa, chi rileva che si tratta di un divieto anacronistico che penalizza e discrimina proprio coloro che presentano forme di sterilità assoluta, non consente di realizzare il progetto genitoriale e di famiglia di tante coppie, impedisce l"esercizio di un diritto alla procreazione cosciente e responsabile come sancito in leggi nazionali e dichiarazioni internazionali. Dunque il divieto generalizzato è del tutto sproporzionato rispetto alla rilevanza degli interessi in campo e ai rischi della tecnica che possono essere evitati con una adeguata normativa sul modello di quanto fatto in altri paesi europei". Peccato, si legge in un commento sul "Sole24ore" a firma del Presidente Onorario del Comitato nazionale per la Bioetica, che ai genetisti "sia sfuggito quello che tutti i bioeticisti sanno benissimo, e cioè che la fecondazione eterologa (...)risolve bensì i problemi procreativi di alcune coppie sterili,ma li risolve in un contesto sistemico che inevitabilmente attiva dinamiche di commercializzazione, di dura  commercializzazione, della procreazione umana", con ricadute etiche di grave momento. E con buona pace, aggiungo io, dei divieti di disposizione di parti del corpo umano sanciti a livello normativo e, prima ancora, di "diritto naturale". Asprissima dal canto suo la critica del Vicariato: la sentenza della Corte Costituzionale "sancisce una svolta" non solo nell'ordinamento giuridico, ma anche nella società italiana, "soprattutto per ciò che scaturisce da questa decisione. L'elevazione al rango di norma della cultura del desiderio, sempre più diffusa a causa dell'individualismo che pervade la società". Orbene, se è vero che l'Organo/"sentinella" della legittimità costituzionale ha riconosciuto che vanno tutelate "le giuste esigenze di procreazione", che è prioritaria la salvaguardia della salute della donna, che a lei insieme al medico spetta la decisione in merito all"applicazione delle tecniche di fecondazione assistita", e -da ultimo- che il risultato dell"eliminazione del divieto di fecondazione eterologa consente all"Italia di evitare vergognosi fenomeni di turismo procreativo come è accaduto fino ad oggi, nondimeno, da altra prospettiva, salgono alla ribalta "fenomeni" che definire paradossali è poco: per cui chi si è dichiarato figlio della sola partoriente diventa fratello di soggetti geneticamente a lui estranei, mentre resta libero di unirsi a nozze e copulare con i figli della madre genetica, che sono invece i suoi fratelli di sangue: e il limen invalicabile (nella società occidentale tabu) dell'incesto, dove lo mettiamo? Maternità surrogate si accampano "allegramente" sul proscenio per rivendicare i propri asseriti diritti nei confronti della donatrice/committente dell'ovulo fecondato. E, per questioni economiche, una madre, vicaria o meno che sia, dovrà sempre cedere il passo nell'affido, restando così confinata al ruolo di single "sedotta e abbandonata" (il che è quanto dire "cornuta e mazziata"). Così Genesi 16: [Allora il Signore Dio ]alla donna disse: «Moltiplicherò/i tuoi dolori e le tue/ gravidanze/,con dolore partorirai/ figli". Ma partorire "come"? Il problema inquietante è il non aver capito i risvolti e le ripercussioni etico-morali che scaturiscono giocoforza da certe scelte, che fanno della scienza un totem: totem e tabù, per dirla con Freud. Lo scenario che via via si dischiude è dominato dalla Scienza che si è sostituita al Signore della Vita, detronizzandolo anche dai suoi inattingibili, azzurri Cieli. E, una volta acceso lo starter, l'effetto a catena diventa ancor più spaventoso della bomba a fusione termonucleare incontrollata, la famigerata Bomba H.

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In questo grottesco (per usare un eufemismo) patchwork, davanti a una legislazione zoppa quanto asfittica, ecco allora scendere in campo la famiglia "allargata", dove non esistono più confini né etici né tanto meno di "spazio": madri di figlie a loro volta nuore delle madri, fratelli-non fratelli di primi o secondi letti, legati da un contratto o a un bieco mercimonio, che vede in pole position sempre il dio-denaro, uteri in affitto e mancato pagamento di pigioni...genetiche!!!! A rimpolpare l'allegro carrozzone via libera all'affido "superesclusivo", per cui l"altro genitore è inadeguato se usa il minore come "cosa" negoziabile, con inevitabili rivalse sotterranee e immondi proponimenti, tradimenti abilmente occultati e scabrose recriminazioni.. E, visto che siamo in argomento, un sì pure alla istituzionalizzazione delle coppie gay (rimarcando ogni estraneità, da parte di chi scrive, al penoso quanto miserabile linciaggio omofobo, che è poi la mannaia che da sempre infierisce contro ogni "minoranza"), con figli che hanno papà e papà, oppure mamma e mamma ("mamma dice di sì, ma mamma dice di no..."; "papà non vuole, ma papà è contrario..."); per non parlare delle nonne-madri primipare, in trepida attesa del bebè: sì che, di fronte a tanto, vien fatto proprio di esclamare: mamma mia!.., Vengo al punto cruciale: se è vero che lo "sdoganamento" di tanti lamentati "pregiudizi" può inverare il sogno di tante madri (e padri, prescindendo, s'intende, dalle "qualificazioni" e dai "ruoli" parentali e coniugali...), tuttavia ritengo che questo sogno sia come un petalo di rosa alla sferza del vento, un fuoco di paglia, perché la natura non va tradita, ne va rispettato il corso, il ritmo, ne vanno osservati i "meccanismi" che la regolano ab aeterno. Diversamente, si scatenerà una ribellione, che finirà per giustiziare chi si è gloriato, sfruttandole, delle "magnifiche sorti e progressive" sbandierate e alimentate nei Sancta Sanctorum della Scienza. Mai varcare il limite umano: imperativo categorico cui non è dato derogare, pena il "castigo". Che Nessuno infliggerà a nessuno, ma che si compirà dentro la coscienza per aver l'uomo spezzato quella mirabile armonia di che lui, sia bianco o nero, sia omo o etero, sia normale o diversamente abile, è fatto, e che non può non nascere, se non da un rapporto corpo/anima, da un trasumanare di sensi, guidato e fecondato dall'Amore.

 

P.S.

Notizia dell'ultim'ora: "Scambio di embrioni, gemello nel grembo di un'altra":...

 

Giuseppe Fedeli




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