-  Redazione P&D  -  07/10/2014

L'AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO, INTERVISTA A PAOLO CENDON - Marco VORANO

MV: - Caro Paolo volevo porgere, a te che sei il padre naturale, alcune domande sulla Amministrazione di Sostegno. Vedo, infatti, molta confusione, non solo tra persone non del settore ma anche tra gli addetti ai lavori. La prima questione è questa: come e dove è nata l'idea dell' a.d.s. quando il nostro ordinamento, già, prevede l'interdizione, l'inabilitazione e l'incapacità naturale?

PC: - È nata dopo la legge  Basaglia 180, che è del 1978. Nei primi anni "80 cominciammo a fare vari convegni, non solo a Trieste, a studiare i modelli degli Stati europei che già avevano fatto riforme  dei loro codici civili (Francia, Spagna, Austria). Poi ci fu il grande convegno triestino del giugno 1986 "Un altro diritto per il malato di mente". Nell"estate del 1986 scrissi la bozza con la prospettazione del nuovo istituto. Fu pubblicata subito nella rivista "Politica del diritto".  Negli anni successivi si cominciò a parlarne sempre più. Nei primi anni "90 la bozza si convertì in una proposta di legge, che fu presentata alla Camera dei Deputati. Lungo percorso parlamentare, infine l"approvazione alla fine del 2003, e l"entrata in vigore pochi mesi dopo.

 

 

MV: - L'a.d.s. è un tertium genus rispetto all'interdizione ed all'inabilitazione oppure è il macroinsieme in cui, anche in virtù dell' art.411 III co., gli ultimi due istituti possono confluire?

PC: - E" una nuova figura - opposta per tanti versi alla filosofia dell"interdizione – ed è qualcosa destinata a operare in prospettiva come unico strumento per la protezione delle persone fragili.

 

 

MV: - Perché abolire l'interdizione? Non sussisterebbe il rischio che molte persone fragili si trasformino in succulente prede?

PC: - No, a difenderli basta e avanza l"AdS – come accade in Austria, in Germania, in altri Paesi davvero civili.



MV: - E' corretta l' equivalenza beneficiario a.d.s. = ammalato?

PC: - Scorretta, molti beneficiari sono sani: ad es. i disabili fisici, i riluttanti, i paurosi, gli anziani sani impigriti, certi immigrati, i carcerati, i passivi cronici.


MV: - Quindi potrebbe beneficiare dell' a.d.s. anche un soggetto, perfettamente, sano?

PC: - Si, se ha qualche difficoltà di tipo gestionale che gli complichi, comunque, l"accesso alla vita civile.


MV: - Quale differenza allora tra l'a.d.s. e un rappresentante munito di procura?

PC: - Che c"è il giudice tutelare (e l"apparato dello sportello poi) a sorvegliare in continuazione che tutto venga fatto bene per l"interessato.


MV: - Quali sono i limiti in cui l'a.d.s. può agire?

PC: - Quelli indicati dal decreto del GT, l"amministratore può fare solo quello.


MV: - Può accadere che venga nominato un a.d.s. tra i parenti del beneficiario sprovvisto di qualsiasi competenza economico-giuridico? Non sarebbe il caso di prevedere dei requisiti per lo svolgimento di questa delicata opera?

PC: - Dipende dagli atti, dal patrimonio, dalla complessità, dall"incarico effettivo: si o no a seconda dei casi. Comunque in certi casi va bene anche l"idea di due co-amministratori, uno per le cose liquide, uno per quelle solide.


MV: - Perchè il curatore fallimentare deve esser un avvocato o un commercialista, mentre l' a.d.s. può essere anche un cantante rock?

PC: - Perché gli atti che l"amministratore deve compiere non sono necessariamente patrimonial – finanziari: potrebbe trattarsi, ad esempio, di un sì o di un no rispetto a un atto sanitario, o personale (separazione coniugale), in cui i momenti patrimoniali siano poco rilevanti o inesistenti.


MV: - Non sarebbe opportuno che gli a.d.s. fossero assicurati?

PC: - Come per tutti i casi della vita.


MV: - Spesso accade che gli investimenti del beneficiario vengano blindati dai Giudici Tutelari in investimenti anacronistci e poco produttivi (pensiamo ai Bund tedeschi). Non potrebbe essere interessante creare un contratto bancario-finanziario ad hoc?

PC: - Molto interessante.


MV: - Come reagiresti se oggi scoprissi che tua moglie si è rivolta a me per promuovere un ricorso per la nomina di un a.d.s. in tuo favore sul presupposto che necessiti di una stampella per affrontare le esigenze quotidiane?

PC: - Mi arrabbierei se non si era consultata con me. Mi chiederei se non l"ha fatto comunque per il mio bene.


MV: - Facciamo una ipotesi: se nel 2050 l'aspettativa di vita sarà di 120 anni, verosimilmente la maggior parte della popolazione necessiterà di un a.d.s., quali saranno allora gli scenari dell'istituto?

PC: - Bisogna che il "territorio" diventi sempre più importante organizzativamente: associazioni, sportello, servizi, volontariato, terzo settore. Ieri: Ads = 80% giudice - 20% territorio; domani: l"inverso.

 

MV: - Perchè, secondo te, viene considerato prestigioso essere curatore fallimentare, mentre non altrettanto si può dire, tranne che per beneficiari molto possidenti, per l'a.d.s? (Ciò è testimoniato anche dalla circostanza per la quale sono i G.O.T, spesso, e non i giudici togati, che si occupano di A.d.S.). Non è forse più importante prendersi cura di una persona piuttosto che di una società?

PC: - Perché l"essere umano è egoista, venale, esibizionista, mediocre, opportunista. Per fortuna che ci sono quei pochi giusti da qualche parte per merito dei quali Dio non ha ancora distrutto il mondo!



MV: - L' amministrazione di sostegno può esser utilizzata per programmare il proprio futuro, diciamo con una sorta di testamento per il periodo in cui non sarò morto ma non sarò in grado di intendere e di volere?

PC: - Certamente.


MV: - Con l' amministrazione di sostegno si può pianificare il patrimonio familiare?

PC: - Si può fare molto.


MV: - Per chiudere: sei soddisfatto, a 10 anni dal varo della Legge, di come sono andate le cose per l'A.d.S?

PC: - Bicchiere pieno per metà, anzi un po" di più.




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