-  Santuari Alceste  -  12/01/2012

LE FARMACIE NEL PACCHETTO LIBERALIZZAZIONI - Alceste SANTUARI

Delle bozze del decreto sulle liberalizzazioni (fase 2 del Governo Monti) che circolano sembra evidenziarsi a proposito del servizio farmaceutico un progetto di intervento che intende raggiungere un compromesso sulle diverse (contrapposte) posizioni in campo. Ricordiamole: da un lato, i farmacisti che si oppongono alla uscita dei farmaci C (quelli prescrivibili con ricetta del medico ma non rimborsabili dal SSN) dal canale tradizionale delle farmacie e, dall"altro, quanti (parafarmacie e GDO) che, al contrario, spingono per una maggiore liberalizzazione dei punti vendita per questi farmaci.

 

Nel decreto Salva-Italia, il Governo ha inserito la disposizione secondo la quale i farmaci di fascia C rimangono all"interno dei canali distributivi tradizionali (rectius: farmacie) fino a quando l"AIFA (l"Agenzia italiana del Farmaco) non individua una lista di farmaci che possono anche uscire dai canali

 

Nelle proposte in fase di elaborazione si possono individuare alcune importanti novità che di seguito si intende sintetizzare:

 

  1. apertura di nuove sedi farmaceutiche:

entro febbraio 2013 è prevista l"apertura di 2-3 mila nuove sedi farmaceutiche, da realizzarsi attraverso l"abbassamento del quorum demografico: si passerebbe dall"attuale proporzione (una farmacia ogni 5.000 abitanti ovvero 4.000 se in centri fino o sopra i 12.500 abitanti) all"apertura di una farmacia ogni 3.000 abitanti. Si modificano anche i "resti" necessari per l"apertura di nuove sedi: infatti, sarà sufficiente registrare un"eccedenza di 501 abitanti per giustificare l"apertura di una nuova farmacia. Per quanto riguarda i comuni con meno di 9.000 tale eccedenza deve superare i 1.500 abitanti.

I nuovi concorsi saranno riservati soltanto ai farmacisti non titolari e a quelli delle zone disagiate.

  1. farmaci di fascia C concessi anche a GDO e parafarmacie a determinate condizioni:

I farmaci di fascia C continuano ad essere somministrati e distribuiti soltanto nelle farmacie tradizionali, ma – così come ipotizzato nella proposta allo studio del Governo – nelle Regioni in cui non verrà assegnato, entro il 1 marzo 2013, almeno l"80% delle nuove farmacie, la vendita di questi farmaci (con alcune eccezioni: cfr. stupefacenti, ormoni, et similia) sarà ammessa anche nei canali distributivi delle parafarmacie e della grande distribuzione organizzata (corner della salute già presenti all"interno dei super/ipermercati).

 

  1. riduzione dei tempi per vendere la farmacia:

il tempo concesso agli eredi dei farmacisti titolari per vendere la farmacia se gli eredi non possiedono la laurea si riduce dagli attuali 2 anni a 6 mesi.

 

  1. intervento delle Regioni e diritto di prelazione dei comuni:

entro 5 mesi dall"approvazione della legge di conversione dell"emanando decreto legge, le Regioni dovranno bandire i concorsi straordinari per l"assegnazione delle nuove sedi farmaceutiche, secondo le disposizioni richiamate in precedenza. In caso di inerzia dei Governatori regionali, le Regioni rischiano di perdere i finanziamenti integrativi per la sanità previsti dalla normativa.

Sempre le Regioni, potranno decidere l"apertura di nuove farmacie, riservate in prelazione ai comuni fino al 2022, nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti a traffico internazionale, nelle stazioni marittime, nelle area di servizio autostradali, nei grandi centri commerciali (oltre 10 mila mq), a condizione che non sia già aperta una farmacia a 1,5 km di distanza.

Con riferimento, in specie, a questa ultima previsione si pensi alle possibili aree di sviluppo che si possono schiudere per le farmacie comunali e per le possibili alleanze tra queste ultime e quelle private di un determinato territorio, in funzione del miglioramento dei servizi a favore dei cittadini.




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