-  Ruol Ruzzini Pisana  -  29/07/2012

LITALIA RISCHIA COSI' DI DIVENTARE UN PO' PIU SORDA! - Pisana RUOL RUZZINI

L"Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi I.C.B.S.A. viene soppresso a seguito dell"approvazione del Decreto Legge 95 del 6 luglio 2012 art.12 c.38. Nell"ambito della cosiddetta "spending review" si è, dunque, eliminato un ente che custodiva l"intero patrimonio musicale: un vero e proprio archivio storico sonoro del nostro Belpaese! Le sue funzioni saranno trasferite alla competente Direzione Generale del Ministero per i beni e le attività culturali.

Ma facciamo un passo indietro e percorriamo a ritroso la storia di tale ente per capire meglio dalla genesi ai giorni d"oggi la sua peculiare funzione.

L"Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi è subentrato alla Discoteca di Stato della quale – in base al DPR 233/2007 regolamentato dal DM del 7 ottobre 2008 – ne ha ereditato "tutte le competenze, le risorse finanziarie e strumentali, le attrezzature e il materiale tecnico e documentario". Quest"ultima, nata negli anni Venti del novecento e regolata da legge 10 agosto 1928 per volere del Re Vittorio Emanuele III raccoglieva a futura memoria su dischi fonografici a 78 giri le voci di cittadini italiani benemeriti della patria che si ritenevano degne di essere tramandate ai posteri.

Importante fonte fonografica della prima metà del novecento, quindi, la Discoteca di Stato rappresentava l"unico archivio di voci di uomini di governo, di protagonisti della Grande Guerra, di scrittori e di poeti che leggevano i loro proclami, i loro bollettini e le loro poesie che venivano incise. Grazie a figure come Rodolfo De Angelis, Umberto Giordano e Gavino Gabriel si ebbe un"attività di raccolta molto intensa che spaziò in campo artistico, scientifico e letterario. Degna di nota anche la cessione alla Discoteca di Stato a fine attività di tutti i dischi ed articoli musicali da parte dei rappresentanti italiani della Grammophone-i fratelli Loreto di Napoli.

A metà degli anni Trenta dello scorso secolo assunse una caratterizzazione prettamente musicale spaziando nei vari generi.

Il deposito dei documenti fu regolato dalla legge 130/1934 che contribuì alla diffusione della cultura a mezzo della fonografia e dalla legge 467/1939 che non solo definì gli scopi dell"Istituto, ma obbligò anche le case editrici fonografiche ad inviare copia di tutte le pubblicazioni discografiche. La legge 106/2004 ha, infine, definito il deposito legale obbligatorio presso l"ICBSA dei documenti audiovisivi in dvd, cd e blue ray prodotti in Italia.

Presso l"ICBSA erano, quindi, custodite voci di importanti uomini politici, di papi, di poeti, di scrittori, di cantanti, ma anche incisioni rare e inedite di interpreti della musica classica, del jazz e della musica leggera. Una raccolta, che ora vanta 500.000 supporti con una biblioteca di oltre 13.000 volumi ed una ricchissima collezione di strumenti storici per la riproduzione del suono, costretta a chiudere in un"ottica di risparmio della spesa pubblica e costretta ad essere trasferita all"interno della Direzione Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che limiterà sicuramente la peculiarità di questa vera e propria "Biblioteca Nazionale Audiovisiva", di questo storico istituto che ha rappresentato per decenni la nostra più autentica memoria storica sonora.




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