-  Gasparre Annalisa  -  05/03/2014

LO STEREOTIPO DELLA VITTIMA - A.G.

La vittima è abbinata al crimine in modo ricorrente, anche se il soggetto passivo, nella dinamica interpretativa del delitto, è stato sempre lasciato nell'ombra per lungo tempo è stata ritenuta mero oggetto passivo della condotta criminosa.

Nella comune accezione, infatti, la vittima è percepita come parte passiva del reato, secondo lo stereotipo improntato sulla dicotomia reo/vittima, che identifica quest'ultima in un soggetto completamente inerme e passivo.

Lo stereotipo del crimine dà per scontato che il rapporto tra il criminale e la vittima sia tale per cui quest'ultima ignora l'esistenza e le intenzioni del primo mentre, in realtà, in molti casi la vittima ha un ruolo importante (spesso cruciale) nel c.d. acting out. Questa considerazione è vera nella stragrande maggioranza dei casi, ma, come hanno dimostrato gli studi empirici e sociali (tra i primi gli studi di Von Hentig), per comprendere alcuni fenomeni criminosi occorre considerare anche le ipotesi in cui la vittima svolge un "ruolo" (oppure ha caratteristiche peculiari di vulnerabilità o particolari predisposizioni) nella genesi e nella dinamica del reato.

Si è giunti, così, ad ammettere che la vittima rappresenta il secondo polo della diade criminale.

Volendo, Lo stereotipo della vittima, http://www.cendonlibri.it/penale/vittima-oltre-lo-stereotipo-gasparre-2013




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