-  Ziviz Patrizia  -  30/10/2012

MASCHILISMO GENETICO - Patrizia ZIVIZ

E" di qualche giorno fa la notizia che l"Europarlamento ha bocciato la nomina di un candidato al board della BCE, trattandosi di persona appartenente al genere maschile: bocciatura (di pura valenza simbolica, restando la Commissione europea comunque libera di decidere in merito) atta a far rilevare come la composizione del Consiglio della Banca Centrale Europea non rispetti le quote rosa, non essendo presente attualmente alcuna donna all"interno di tale organismo.

Si tratta di una decisione che pone in evidenza quello che rappresenta un problema di carattere più generale, riguardante la progressiva "rarefazione" – man mano che si sale nella piramide del potere – della presenza femminile, sia che si tratti di organismi pubblici che privati. E" questa una questione davvero fondamentale per il funzionamento del sistema, in quanto l"apporto della componente femminile al governo della società costituisce un"opportunità che va perseguita non tanto al fine di concedere una rappresentatività all" "altra metà del cielo" a più vari livelli, ma soprattutto per garantire un apporto suscettibile di favorire un miglioramento della società nel suo complesso.

Un obiettivo del genere non va necessariamente favorito attraverso meccanismi di tutela più adatti a salvaguardare le specie in via di estinzione piuttosto che la fetta più cospicua dei membri della collettività. Si tratta, piuttosto, di scalzare quella sorta di maschilismo genetico che spesso intride i comportamenti di tutti, donne comprese, ed appare disponibile a riconoscere il mantenimento di una logica di supremazia maschile anche laddove nei fatti essa risulta tramontata da tempo.

Mi venga consentito a tale proposito di menzionare l"esempio, probante, della "patria potestà". Pur trattandosi, a livello giuridico, di un istituto morto da tempo - per essere sostituito dalla potestà genitoriale – possiamo riscontrare come esso continui ad essere mantenuto in vita (non solo, come accade spesso, nella modulistica di carattere burocratico, ma anche) nell"ambito della comunicazione sociale. Capita, così, di leggere – sempre in questi giorni – che Salvatore Parolisi, (ritenuto responsabile dell"omicidio della moglie) è stato privato, quale sanzione accessoria, della patria potestà. Il fatto che l"espressione sia stata utilizzata in tutti gli articoli che hanno parlato del caso rende evidente come continui ad essere data per scontata, tramandata nel tempo al di là delle riforme legislative, l"idea che nell"organizzazione più diffusa nella società – la famiglia – sopravviva una posizione di prevalenza in capo all"uomo. E" proprio su atteggiamenti del genere che si fonda, a mio parere, la limitazione della componente femminile dai ruoli di governo della società.

 




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