Cultura, società  -  Paolo Cendon  -  13/01/2023

Mattinata di maggio

Un’anziana vedova, Wilma Persichetti, ex insegnante di musica alle elementari, in pensione, soffre di problemi alle gambe; accusa anche piccole amnesie ogni tanto: manca soprattutto di dimestichezza con gli istituti di credito, con gli intrighi della burocrazia. Per queste ragioni ha chiesto in tribunale, da quando vive in una casa di riposo, che le venga assegnato un amministratore di sostegno; decisione che ha presto avuto luogo: al nipote Gualtiero, di trent’anni, è stato conferito l’incarico di ritirare mensilmente la pensione della zia, milleseicento euro, e di versarla sul libretto di deposito.

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Così per otto mesi; finché arrivano con maggio i primi tepori, in città. Alzandosi una mattina, la nostra Wilma sente il profumo delle acacie, dei glicini in fiore; le tornano in mente alcuni episodi, di quand’era ragazza: decide così, visto che quello è il giorno in cui si ritira la pensione (contanti), di provvedere lei direttamente.

Possiamo vederla che si avvia con fatica, appoggiata al bastone, alle volte del palazzo dell’Inps; vi giungerà dopo quaranta minuti; per strada ricordi vari di quand’era bambina, adolescente: soprattutto la scena del primo incontro, in piazza, con Giovanni suo marito, morto da anni. Ed è con un sorriso luminoso che la signora Wilma si presenta allo sportello, infine, al quarto piano dell’edificio; porgendo la carta d’identità. Stanca, orgogliosa di sé.

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Possiamo immaginare l’impiegato, suo antico allievo di musica, che esclama alzando la testa: “Ah, la maestra Persichetti, ben felice di ritrovarla’; aggiungendo poi: “Viene un signore abitualmente, per l’incasso, con un documento del giudice, il ragionier Gualtiero“.

 C’è da chiedersi come finirà, allora, nel momento in cui Wilma aggiungerà che è passata lei, quel mese, a riscuotere. L’impiegato, due sono le ipotesi, potrebbe rispondere: “Certo, cara maestra, ecco i soldi, se così oggi desidera”, o potrebbe dire invece: ‘Mi spiace, non posso accontentarla; incaricato ufficiale è il ragionier Gualtiero, così dice il decreto“.

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Ai convegni, quando pongo il problema, non mancano risposte nel secondo senso, “Non si può”. Prevalgono tuttavia i voti favorevoli all’altra conclusione: la signora Wilma potrà pretendere, sì, che la pensione le venga consegnato in mano, direttamente, “Quella volta e tutte le altre che vorrà”.

Si tratta in effetti della soluzione giusta; la legge è chiara in proposito.

 




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