B. - Un altro dei filoni delle tue riflessioni è quello della follia. Sul filo del rasoio che separa malizia e follia si muovono anche i tuoi romanzi. Vi è un sottofondo moralizzatore nel tuo scrivere fiction? Secondo Oscar Wilde: «In un artista un intento morale è un imperdonabile manierismo stilistico».
C. - André Gide dice: ‘’Con i buoni sentimenti non si scrivono i buoni libri’’.
Non è scontato però che i cattivi sentimenti facciano scrivere, automaticamente, dei buoni libri.
Nel romanzo cui sto lavorando c’è un uomo al quale ne capitano di tutti i colori, che annaspa alla ricerca del suo posto al sole.
Anna nell’ ‘’Orco in canonica’’ punta a sopravvivere, a uscire dalla confusione.
Nella ‘’Storia di Ina’’ i personaggi sono abbastanza annebbiati, magari per ragioni opposte l’uno dall’altro.
Penso che tutti noi viviamo per metà immersi nella routine quotidiana, comoda e forse un po’ noiosa, per metà in una specie di foschia, in cui non sappiamo con esattezza cosa vogliamo e indoviniamo comunque che difficilmente l’avremo.