Varie  -  Redazione P&D  -  17/01/2023

Molestie sessuali,. maltrattamento di anziana, demansionamento lavorativo, mantenimento fra coniugi, riforma penale, offese lievi

MOLESTA UNA DONNA MA LE CHIEDE SUBITO SCUSA: FATTO NON GRAVE E CONDANNA CON PENA RIDOTTA

>>>>>>>>  Nessun dubbio sul reato di violenza sessuale compiuto da un infermiere ai danni di una paziente. Per i Giudici, però, i dettagli dell’episodio sono sufficienti per ritenere non grave l’offesa subita dalla donna.

----

COMUNE CONDANNATO PER AVERE POSTO L’EX VICECOMANDANTE DELLA MUNICIPALE IN SUBORDINE A DUE ISPETTORI

>>>>>>>  Accolta in pieno la tesi proposta dalla lavoratrice. Palese, secondo i Giudici, il demansionamento da lei subito. L’ente locale dovrà versarle quasi 10mila euro come risarcimento.

----

IL FIGLIO DELL’ANZIANA DONNA VITTIMA DI MALTRATTAMENTI PUÒ PRESENTARE QUERELA PER IL REATO DI LESIONI PERSONALI?

>>>>>>>>  La risposta dei giudici di legittimità è positiva, sempre che il GIP abbia successivamente nominato il figlio quale curatore speciale dell’anziana ai sensi dell’art. 338 c.p.p

-----

ADDIO ESTATI A SORRENTO DOPO LA SEPARAZIONE, CIÒ NON INFLUISCE PERÒ SULL’ASSEGNO DI MANTENIMENTO

>>>>>  La Corte d’appello ha erroneamente aumentato la cifra spettante all’ex moglie dopo la separazione, quale compensazione della perdita della possibilità di soggiornare, nel periodo estivo, presso un appartamento a Sorrento di proprietà esclusiva dell’ex marito.

-----

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA: PREVISTI ALCUNI CORRETTIVI PER LA RIFORMA PENALE

>>>>>>> Date le criticità emerse per la Riforma penale, il Ministero della Giustizia è già all’opera per poter individuare ed elaborare alcuni interventi necessari, anche di carattere normativo, al fine di rendere procedibili a querela reati contro il patrimonio in contesti mafiosi e altre ipotesi di reato che rendono indispensabili provvedimenti cautelari di urgenza.

-----

OFFENDE MA NON TROPPO: L’ARTICOLO 131-BIS ALLA PROVA DELLA REFORMATIO IN PEJUS

>>>>>> «Nel caso di riforma - su appello del Pubblico Ministero – della sentenza assolutoria di primo grado perché il fatto non sussiste in una decisione di proscioglimento ex art. 131-bis c.p.p., si impone l’obbligo di una motivazione rafforzata, nonché quello di rinnovare l’assunzione della prova dichiarativa ritenuta decisiva sia nell’ottica della pronuncia liberatoria del giudice di prime cure che in quella della pronuncia di proscioglimento per particolare tenuità del giudice d’appello».

 




Autore

immagine A3M

Visite, contatti P&D

Nel mese di Marzo 2022, Persona&Danno ha servito oltre 214.000 pagine.

Libri

Convegni

Video & Film