Letteratura  -  Redazione P&D  -  21/11/2021

Molly Malone - Da "Storia di Ina", Aliberti, 2020

Si avvicinava il momento di Ina.  Dapprima negli scambi a due voci, dentro l’auto: poi nei flash autobiografici, verso il tardi.

 A rompere il ghiaccio una canzone; della O’ Connor sempre, costeggiavano un torrente, in quel momento erano partite le note di Cockels and mussels. Ina un balzo sul sedile: ”Il mio pezzo preferito”, due carezze al cruscotto.

“Storia di una fanciulla irlandese, la conosce? - era cambiata di espressione, - Molly Malone, tre secoli fa”. 

  1. non l’aveva mai sentita.

Dopo aver alzato il volume, “Posso?”, si era messa a tradurre, sguardo acceso.

“C’era una volta a Dublino la dolce Molly Malone; spingeva il suo carretto per strade strette e larghe, gridando ‘crying cockles and mussels, alive alive oh’, vongole e cozze vive!". Pausa, aveva aspettato che la voce della O’ Connor tornasse. “Faceva il mestiere di suo padre e sua madre, ne era orgogliosa. A un certo momento era caduta vittima di febbri misteriose: dolori forti, tifo probabilmente, tosse ogni giorno più secca. Nessun medico era stato capace di salvarla”. Morta a neanche trent’anni: “Ma Il suo fantasma spinge ancora il carretto per Dublino, – aveva aggiunto, - strade strette o larghe non importa: al grido ‘Cockles and mussels, alive alive’ ”.

 Stavano attraversando un bosco di faggi: luce rosa scuro, avvolgente.

“Ho capito, - era rimasto zitto M. fin lì, - triste epilogo, poveretta”. Semplice in fondo come dramma; “comunque il brano più denso” della raccolta.

“Qualcuno insinua – Ina grata del riscontro – che alla sera facesse la prostituta Molly”. Nessuna prova, Google era scettico al riguardo: “Amen”, fosse pur andata in quel modo. “Le hanno eretto una statua al centro di Dublino”.

“Ho sempre sentito Molly come una sorella, - aveva aggiunto, - toccherà anche a me un giorno”. Presto, pensava, “mi viene ogni tanto un po’ di febbre”.

 “Deve coprirsi di più d’inverno”, la prendeva in giro il professore. Il tono era benevolo, le aveva sfiorato la mano, perché non si arrabbiasse; lei un finto broncio, per due secondi. Primo scambio non ufficiale della giornata.

Meglio dei discorsi sul diritto …    tra loro qualcos’altro si era sciolto.

Per mezzo chilometro erano rimasti zitti. Dopo una curva ecco il cartello Rivafranca, “Il borgo di gioventù che le dicevo”. Duecento metri le prime case.

 




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