Nel 2017 ricorrono i 450 anni dalla morte di Claudio Monteverdi, il più grande musicista mai vissuto, secondo me. Questo è un mio piccolo omaggio alla sua musica, che ha ispirato in me molti pensieri e molti versi. La sua musica è uno dei pochi motivi per cui posso salvare l"homo sapiens e Dio, ma solo aldilà delle religioni.
Nella selva morale e spirituale di Monteverdi
Dio, tu che sei nei cieli, ma soprattutto
nei semi e nelle vibrisse dei gatti.
Dio onnipotente, forse immanente,
abiti gli occhi nuovi dei bambini.
Dio che sei onnisciente
che ne sai del dolore e dell"amore?
Dio, malinconico, onnipaziente,
salvaci da tutte le religioni,
dalle regole crudeli, dai sabati,
dalle domeniche e dai venerdì.
Salvaci dai digiuni
e dalla livida morale, salvaci dalle donne
velate e dagli uomini col zucchetto
o anche la kippah. Salvaci
dai lavacri e dalle mutilazioni.
Salvaci dalle parole di Dio.
Dio, tu che sei nei cieli
e soprattutto nei semi, fiorisci
libero come in un prato così
libero l"hai creato e così bello.
Se ancora non l"hai fatto,
scendi dal cielo e vivi nell"olfatto
del cane, nelle fusa
del gatto e negli occhi di ogni bambino.
Dio, salvaci, salvaci da noi stessi. E
dalle parole di Dio. Perché Dio
non ha parole, ma alito di vento.
E, forse, coro d"angeli.