Lavoro  -  Redazione P&D  -  14/02/2022

Obbligo vaccino per lavoratori over 50 dal 15 febbraio: tutte le regole e le sanzioni

PER TUTTI I LAVORATORI CHE HANNO DAI 50 ANNI IN SU, SIA DEL SETTORE PUBBLICO CHE DI QUELLO PRIVATO, A PARTIRE DAL 15 FEBBRAIO VIGE L'OBBLIGO DI VACCINAZIONE

Si va verso l’allentamento delle misure anti-Covid, grazie al virus che frena la sua corsa, con la curva dei contagi e dei ricoveri in discesa (qui gli ultimi dati Iss). Merito dei vaccini, che finalmente ci hanno portato a una convivenza relativamente “pacifica” con il Covid. Ma il governo non fa marcia indietro sulle regole al lavoro: Draghi insiste sulla necessità di proteggere chi lavora.

Green pass, fino a quando?

Il primo passo verso il ritorno alla normalità, sempre se non ci saranno altre varianti come avverte l’Oms, è stato quello di togliere l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto (qui quando comunque rimane obbligatoria, anche all’aperto). Poi è arrivata la riapertura delle discoteche e ora trova spazio l’ipotesi dell’addio al green pass, anche se sulle date c’è ancora grande incertezza.

Mentre in un primo momento sembrava che l’Esecutivo spingesse per eliminarlo già in primavera, in concomitanza magari con la fine dello stato di emergenza il 31 marzo o anche prima, ora sembra più plausibile l’ipotesi che si vada all’estate. Il green pass probabilmente continuerà a essere richiesto almeno nei luoghi pubblici, anche oltre il 15 giugno, data in cui terminerà l’obbligo di vaccinazione per gli over 50.

Vaccinazione che, come atteso, rallenta. All’11 febbraio, secondo i dati ufficiali forniti dal Governo, risultano ancora oltre 5 milioni di italiani senza vaccino (5.339.679 per l’esattezza): persone che non hanno ancora ricevuto alcuna dose, numero peraltro che non include i guariti non vaccinati da meno di 6 mesi (qui gli 8 sintomi “spia” della variante Omicron).

Ma da martedì 15 febbraio in tutta Italia scatta un nuovo obbligo: tutti gli over 50 dovranno essere vaccinati per poter lavorare. E dunque, dal 15 febbraio obbligo di super green pass per i lavoratori pubblici e privati dai 50 anni di età in su. 

“Le polemiche le guardo con un certo distacco e penso che l’obbligo vaccinale per gli over 50 sia stata una scelta giusta e coraggiosa. Credo che dobbiamo insistere ancora sui vaccini” ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza ospite di “Mezz’ora in più” su Rai3.

“La campagna di vaccinazione è stata straordinaria, il 91% delle persone sopra i 12 anni si sono vaccinate e così facendo hanno difeso se stesse e gli altri”. “Abbiamo riaperto tutte le attività, le discoteche erano l’unica rimasta chiusa, chiaramente ci sono norme vigenti piuttosto rigorose, si può entrare solo se si è vaccinati o guariti e c’è ancora una capienza limitata al 50%. Io penso che in questa fase dobbiamo avere il coraggio di mettere tutte le attività economiche, sociali e culturali in condizione di ripartire” ha concluso.

Per chi vige l’obbligo di vaccino al lavoro

Ma vediamo nel dettaglio le regole per il lavoro. Come sappiamo, per alcune categorie professionali vige l’obbligo vaccinale già da tempo, per altre è invece obbligatorio il green pass base. Cerchiamo qui di fare chiarezza e vediamo quali sono le differenze.

L’obbligo di vaccino anti-Covid vige per tutte queste categorie di lavoratori:

sanitari e personale amministrativo della sanità

docenti e personale amministrativo della scuola

militari

forze di polizia, compresa la polizia penitenziaria

personale del soccorso pubblico

personale universitario (dal 1° febbraio, senza limiti di età)

tutti i lavoratori over 50, sia pubblici che privati (dal 15 febbraio).

Per tutti questi lavoratori va da sé che è obbligatorio possedere ed esibire il super green pass, cioè il certificato verde per avvenuta vaccinazione o guarigione dal Covid da meno di 6 mesi (qui tutte le attività in cui è obbligatorio avere il super green pass dal 10 gennaio e qui la stretta dal 1° febbraio).

 

Una delle novità più importanti è senz’altro quella relativa ai lavoratori over 50. Per tutti i lavoratori che hanno dai 50 anni in su, sia del settore pubblico che di quello privato, come dicevamo a partire dal 15 febbraio vige l’obbligo di vaccinazione: quindi anche per andare al lavoro dovranno necessariamente avere e mostrare il green pass rafforzato.

 

Gli over 50 che lavorano dovranno dimostrare di aver effettuato due dosi o il booster perché l’obbligo vaccinale vale per il ciclo completo. Secondo la norma in vigore, dal 15 febbraio 2022, i soggetti ai quali si applica l’obbligo vaccinale per l’accesso ai luoghi di lavoro nell’ambito del territorio nazionale, devono possedere e sono tenuti quindi a esibire una delle certificazioni verdi Covid di vaccinazione o guarigione.

 

Dall’obbligo vaccinale è esentato solo chi non può vaccinarsi per ragioni sanitarie, previo accertamento di pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale dell’assistito o dal medico vaccinatore, e chi è guarito dal Covid da meno di 120 giorni e deve quindi aspettare 4 mesi prima di un’ulteriore dose.

 

Obbligo di green pass, le sanzioni

Per quanto riguarda tutti gli altri lavori e professioni, e i lavoratori che hanno meno di 50 anni, non è obbligatorio il super green pass per recarsi sul luogo di lavoro. Per andare al lavoro è sufficiente il green pass base, quindi va bene anche quello ottenuto da un tampone negativo rapido (che ha validità di 48 ore), o molecolare (che ha validità di 72 ore).

 

Per gli over 50 che entro il 1° febbraio non si siano messi in regola e non abbiano almeno iniziato il ciclo vaccinale primario, o a decorrere dal 1° febbraio non abbiano effettuato la dose di completamento del ciclo vaccinale primario entro i termini previsti o non abbiano effettuato la dose di richiamo entro i termini di validità del green pass, è già stata prevista una multa una tantum di 100 euro.

 

I datori di lavoro, dal 15 febbraio, sono tenuti alla verifica delle certificazioni verdi. I lavoratori che ne sono sprovvisti saranno considerati assenti ingiustificati e sospesi senza stipendio, anche se manterranno il diritto di conservare il proprio posto di lavoro.

 

Fino al 15 giugno 2022 i datori di lavoro, indipendentemente dal numero di dipendenti dell’azienda (è venuto meno il tetto dei 15 dipendenti), dopo 5 giorni di assenza ingiustificata possono sospendere i lavoratori per tutta la durata del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque, per un periodo non superiore a 10 giorni lavorativi, rinnovabili fino al termine del 15 giugno.

 

Riassumendo, dunque, ecco le sanzioni previste per chi non rispetta la legge:

 

multa di 100 euro

sospensione dal lavoro, senza retribuzione

sanzione da 600 a 1.500 per chi va al lavoro senza green pass rafforzato. In caso di reiterata violazione, la sanzione è raddoppiata

multa da 400 a 1.000 per i datori di lavoro che devono controllare e non lo fanno.




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