-  Mazzotta Valeria  -  21/10/2015

PERCHE' SOLO DI AMORE..E DI UGUAGLIANZA..SI TRATTA - Valeria MAZZOTTA

 

Si discute molto in questi giorni del progetto di legge sulle unioni civili, la cd. Legge Cirinnà. Progetto di legge ripresentato sempre a firma della senatrice Cirinnà il 6 ottobre 2015, a seguito del pesante ostruzionismo che il progetto iniziale aveva incontrato in Commissione Giustizia ad opera di alcuni senatori, come attestato dagli oltre 4.000 emendamenti apportati. E di ostruzionismo non si parla a caso, sol che si abbia riguardo al tenore letterale, assolutamente risibile per certi versi, di alcuni degli emendamenti suddetti (v"è chi addirittura ha proposto la sostituzione del richiamo alle norme sul matrimonio con quello alle norme sulla responsabilità degli amministratori delle s.p.a. ).

Di fatto il testo originario presentato già nel 2013 è stato completamente stravolto: è scomparso ogni riferimento all"accesso all"adozione congiunta  e al matrimonio. Resta la qualificazione delle unioni tra persone dello stesso sesso come specifiche formazioni sociali, a voler rimarcare appunto che, con la legge in oggetto, non si vuole estendere alle coppie omosessuali il matrimonio. Ma si estendono ai partner omosessuali sostanzialmente gli stessi diritti e doveri vigenti tra i coniugi anche nell"ipotesi della cessazione della convivenza. Si tratta, credo, di una scelta forzata: di matrimonio omosessuale in Italia ancora non si può parlare, ma una tutela alle coppie dello stesso sesso occorre darla (lo impone anche la Corte Costituzionale che con la sentenza 138 del 2010 afferma che una legge sulle unioni tra persone dello stesso sesso è la conseguenza del diritto fondamentale delle persone omosessuali di vivere liberamente la loro condizione di coppia). E quindi, per così dire, si è optato per il male minore, ispirandosi al modello tedesco che, peraltro, oggi nella stessa Germania viene messo in discussione in favore dell"apertura al matrimonio.

Certamente una delle questioni calde che spacca le forze politiche in Parlamento è rappresentata dalla stepchild adoption: abbandonata cioè l"adozione legittimante per i partner dello stesso sesso, l"art. 5 del progetto di legge prevede la possibilità di adottare il figlio biologico del partner.

Lascio a quelli bravi le considerazioni giuridiche sul punto. Quello che tuttavia mi sento di proclamare a piena voce è che le famiglie costituite da persone dello stesso sesso sono famiglie a tutti gli effetti e necessitano di una status giuridico vero e proprio. E non solo per dare rilevanza ai rapporti tra i partners ma anche a quelli tra di loro e i figli che di quel nucleo vengono a far parte.

Si, perché non si può negare la possibilità di avere un figlio a due persone dello stesso che costituiscono  una famiglia fondata sull"amore, sulla solidaretà e sul reciproco impegno d"osservanza di una pluralità di diritti e doveri, al pari di un marito e di una moglie. Assurdi divieti di attribuire rilevanza giuridica al rapporto di filiazione interno alla coppia omogenitoriale sono il frutto di un dogma, del non sapere, del non voler conoscere davvero. Personalmente mi sono interrogata a lungo sulla questione, sull"ammissibilità o meno per la coppia omosessuale di  avere figli. Oggi di dubbi non ne ho più , e se qualcuno latente ancora ci fosse stato, è svanito. E" svanito allorchè mi sono trovata a conversare con un amico al telefono, un professionista affermato ed insigne giurista, sposato con un altro uomo. E mentre ci confrontavamo su questioni lavorative, in sottofondo il figlioletto di un anno e mezzo piangeva facendo i capricci perché voleva giocare col telefono di papà….proprio come mia figlia di due anni, nata dalla regolare unione matrimoniale con mio marito..di sesso maschile. E il papà, chiamando tesoro il suo bambino, lo ha invitato ad attendere la fine della nostra conversazione, proprio come si confà a un bravo genitore, amorevole nei confronti del figlio ma anche consapevole di doverlo educare.

Io genitore, uguale a lui, genitore. Non c"è differenza. Quel bambino è nato dopo una scelta lungamente ragionata tra due uomini che si amano, e che, assunte le informazioni necessarie, sono ricorsi alla maternità surrogata. Nessuna mercificazione: la madre portatrice ha espressamente dichiarato di voler portare avanti la gravidanza perché  quello "stato" le piaceva. I due papà le sono stato accanto per tutti i nove mesi seguendo la gestazione di quello che, al quinto mese del concepimento, con decreto il Giudice californiano ha dichiarato essere loro figlio. E quando il bimbo è nato, precoce, quei due papà hanno vissuto per tre mesi accanto a lui, soffrendo, sperando, e abbandonando il lavoro pur di assistere fin dai primi giorni di vita "il frutto del loro amore". Oggi quel bimbo frequenta l"asilo in una città italiana, è perfettamente inserito nel contesto scolastico e sociale, è forse un po" viziato e certamente ha un bel caratterino, ma è sereno. E" un bambino profondamente amato, al quale i due papà racconteranno presto come è venuto in questo mondo.

Come già ho scritto, abbattiamo il muro dell"ignoranza, solo così la società italiana potrà evolvere come già si sono evolute gran parte delle società occidentali.  Non ne facciamo questioni ideologiche, etiche o morali. Perché solo di amore e di piena uguaglianza si tratta.




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