-  Moratti Sofia  -  31/03/2010

PIEMONTE: LA RU486 SECONDO COTA

Fonte: Corriere della Sera, 31 marzo 2010MILANO - Cercherò di tenere in magazzino le pillole abortive arrivate in Piemonte. La promessa è del neopresidente della regione, Roberto Cota, che in una intervista televisiva ha detto di pensarla, a riguardo, «in modo completamente diverso» rispetto al predecessore, Mercedes Bresso. «Sono per la difesa della vita e penso che la pillola abortiva debba essere somministrata quanto meno in regime di ricovero», ha spiegato. Sentendosi chiedere se le pillole che la Bresso aveva ordinato e che sono già arrivate in Piemonte rimarranno nei magazzini, lui ha replicato: «Eh sì, per quanto potrò fare io sì».LA LOGGIA (PDL) - Immediate le reazioni politiche alle parole del neo-governatore. Favorevoli quelle del vice presidente dei deputati del Pdl Enrico La Loggia: «Apprezzo molto la posizione di Cota riguardo la pillola Ru486 a tutela della vita e contro le speculazioni che sino ad ora si sono fatte su questa materia».VIALE - Non apprezza invece il ginecologo radicale Silvio Viale: «È il primo esempio di parola non mantenuta perché in campagna elettorale ben si è guardato dal dire che avrebbe bloccato la RU486, ma si è limitato a ripetere il ritornello del ricovero obbligatorio». «Su questo - ha spiegato - si era pronunciato addirittura con un intervento su La Stampa il suo portavoce per la sanità, il dott. Zanon, al quale avevo replicato che si trattava di un falso problema. Ora, il giorno dopo le elezioni il cambiamento di rotta. Sappia, allora, che beccherà una nasata, come prima di lui è capitato a Sirchia, Storace e Sacconi. Se accetta un consiglio gli suggerirei di comportarsi con serietà come fece insieme a Ghigo quando era Presidente del Consiglio regionale del Piemonte». Come allora, ricorda Viale, «il mio unico obiettivo è quello di fare il mio lavoro nel migliore dei modi e credo che sia l'ora di cessare ogni discriminazione nei miei confronti per il solo fatto che faccio anche gli aborti e cerco di migliorare ed aggiornare il servizio di interruzione volontaria di gravidanza secondo criteri scientifici».OSSI - Sulla stessa linea di Viale anche il neo presidente della Toscana Enrico Rossi, già assessore regionale alla salute: «Le sue dichiarazioni mi sembrano stupidaggini dettate forse dalla sua inesperienza in materia sanitaria o dalla volontà di catturare e strumentalizzare il consenso dell'opinione pubblica meno consapevole». La Ru486 è stata sperimentata anche in Toscana, all'ospedale di Pontedera (Pisa). «In Italia - prosegue Rossi - c'è una legge, la 194, che disciplina il ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza. Il farmaco di cui si parla ha ottenuto l'autorizzazione alla distribuzione sul territorio nazionale. Infine nel nostro paese è garantita la libertà terapeutica, un ambito che riguarda solo il medico, il paziente e il loro rapporto. Tutto il resto sono chiacchiere inutili». «Se vogliamo fare sul serio - aggiunge Rossi -, sfido il neo governatore del Piemonte a fare come la Toscana, a essere come noi concretamente e seriamente per la vita. Grazie alle politiche di prevenzione ed educazione alla maternità negli ultimi tre anni abbiamo registrato 1300 aborti in meno».




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