-  Anceschi Alessio  -  20/07/2013

POSTE ITALIANE: PRATICA ABUSIVA IL PAGAMENTO AL CLIENTE MEDIANTE VAGLIA POSTALE Alessio ANCESCHI

Poste italiane s.p.a. continua ad esercitare prassi abusive e vessatorie nei confronti della propria clientela, esercitando un ruolo di forte posizione dominante.

Un esempio in questo senso è costituito dall'impossibilità di ottenere prelevamenti dai propri libretti postali mediante strumenti tracciabili in modo del tutto gratuito.

Com'è noto, la recente normativa antiriciclaggio impedisce di ottenere versamenti in contanti superiori ai 1.000/= euro. Conseguentemente, nel caso in cui ilcliente intenda prelevare dal proprio libretto postale o da altri strumenti di risparmio adottati da poste italiane s.p.a. (es: conto corrente postale) una somma superiore a 1.000/= euro è ovviamente tenuta a ricorrere a strumenti tracciabili.

Se presso qualsiasi istituto di credito, il cliente può normalmente ottenere un assegno bancario o circolare intestato a sè, senza alcun costo, trattandosi per l'appunto di un mero prelevamento tracciabile di somme proprie, ciò non è invece possibile presso Poste italiane s.p.a., che non provvede ad emettere assegni.

Poste italiane s.p.a. ricorre infatti allo strumento del "vaglia postale" (ordinario o circolare) al costo di 3,00 euro.

Lo strumento del vaglia, peraltro, appare profondamente illogico in ordine alla mera operazione di prelievo. Infatti, tale strumento viene normalmente utilizzato per versare somme a terze persone, così come avviene per l'assegno, con la peculiari del fatto che, attraverso il vaglia, è possibile inviare denaro a terze persone anche a distanza, senza necessità di effettuare una consegna fisica del titolo di credito.

Applicato invece alla mera operazione di prelievo di somme dal proprio conto (o dal proprio libretto postale) tale pratica diviene abusiva proprio per il fatto che, attraverso questo sistema, il cliente non fà che inviare soldi a sè stesso.

Se quindi il costo del vaglia è giustificato per l'invio di denaro "a distanza", trova meno giustificazione in rapporto alla mera operazione di prelievo dei propri denari dai propri conti o libretti, posto che Poste italiane s.p.a. impone lo strumento del vaglia quale unica possibilità di prelievo dei propri soldi dai propri conti.

In sostanza, la prassi dell'emissione del vaglia postale per operazioni di prelievo costituisce un vero e proprio abuso di posizione dominante posto che impone in costo del tutto ingiustificato.




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