-  Redazione P&D  -  12/07/2013

QUI NESSUNO E' STRANIERO. APPELLO PER IL DIRITTO ALLE CURE PEDIATRICHE PER I BAMBINI IRREGOLARI

SIMM (Società Italiana Medicina delle Migrazioni), OISG (Osservatorio Italiano sulla Salute Globale) e ASGI (Associazione Studi Giuridici Immigrazione) esprimono il più vivo disappunto per la decisione della Regione Lombardia di negare il diritto alle cure pediatriche di base ai bambini stranieri figli di genitori in condizioni di irregolarità giuridica. Il voto contrario alla mozione che chiedeva l"accesso alla pediatria di base ai bambini stranieri anche se privi di permesso di soggiorno, lede i diritti fondamentali dei soggetti già vulnerabili, viola il rispetto di obblighi nazionali ed internazionali, contrasta con le scelte operate dalla conferenza Stato Regioni.

La scelta operata dal Consiglio Regionale lombardo ignora che, come confermato da pronunce del Tribunale di Milano, il minore non può mai essere considerato "irregolare" essendo comunque non espellibile ai sensi dell"art. 19 della legge italiana sull"immigrazione.

Inoltre sia l"art. 35 della stessa legge, sia la Convenzione ONU per i diritti del fanciullo all"art. 24 garantiscono il diritto di ogni minore di " beneficiare dei servizi medici" senza alcuna discriminazione indipendentemente dalla loro nazionalità, regolarità del soggiorno o apolidia.

Del resto, l"Accordo che la Conferenza Stato‐Regioni ha recentemente elaborato proprio allo scopo di rendere uniforme ed efficace l"accesso dei migranti ai servizi sanitari su tutto il territorio italiano prevede il riconoscimento del pediatra di libera scelta anche per i minori senza regolare permesso di soggiorno.

La scelta della regione Lombardia è dunque in contrasto con tali norme ed in palese violazione del dettato costituzionale dell"art. 32 che prevede il diritto all"assistenza sanitaria all"individuo, a prescindere dal suo status giuridico o amministrativo.

E' inoltre anche una scelta miope e inefficiente perché meno difficoltà nell"erogazione delle prestazioni e una precoce diagnosi delle malattie grazie alla maggiore prevenzione si traduce in costi inferiori per la Pubblica Amministrazione e permette una migliore salvaguardia della salute collettiva.

All"indomani della visita di Papa Francesco a Lampedusa, che ha riportati l"attenzione sulla drammatica condizione dei migranti e sulla necessità di lavorare per garantire loro i diritti umani fondamentali, la decisione del Consiglio regionale lombardo si pone in netta antitesi con ogni principio di legge e di buon senso.

Ecco perché i firmatari di questo documento si impegnano a promuovere in tutte le sedi opportune, ivi compresa quella giudiziaria, tutte le azioni possibili affinché siano rispettate le norme nazionali e internazionali e sia tutelato il diritto alla salute di tutti, senza esclusioni in Lombardia ed in tutta Italia.

Chiedono un operativo recepimento dell"Accordo della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 20 dicembre 2012, per la corretta applicazione della normativa per l"assistenza sanitaria agli immigrati.

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