Letteratura  -  Redazione P&D  -  21/04/2022

Recensione a "Il mondo di Paolo Cendon" - Sabrina Peron

"Il mondo di Paolo Cendon", AA.VV., Santelli Editore, 2022, pp. 332, € 15,99

Divergevano due strade in un bosco, ed io…

io presi la meno battuta,

e di qui tutta la differenza è venuta

Robert Frost – La strada non presa

Si dice che ognuno di noi sia un’isola. Paolo Cendon è un mondo, da scoprire leggendo le pagine di questo libro a lui dedicato.

Paolo si racconta. Leggero, per sommi capi, introduce sé stesso: l’infanzia a Venezia, gli studi a Pavia, l’incontro con il professor Sacco, la cattedra a Trieste, i suoi libri, le sue battaglie, le sue passioni, la sua curiosità, le sue “invenzioni” giuridiche.

Paolo viene raccontato (brevemente anche da chi scrive questa recensione).  E così impariamo a conoscerlo nelle sue molteplici sfaccettature: professore, giurista, prolifico autore di saggi (I diritti delle persone deboli, Introduzione al Trattato breve dei nuovi danni, Voci del verbo fare, I diritti dei più fragili. Rifiorire, solo per citarne alcuni) e scrittore di romanzi (L’Orco in canonica, ispirato a una storia vera sfociata in un caso giudiziario, e Storia di Ina). Ma, soprattutto. rivoluzionario copernicano del diritto che ha saputo scardinare il vecchio impianto giuridico, facendo “danzare gli ingranaggi” (parole sue, le ritroverete nel libro) per porvi al centro la persona umana, con il suo portato irto di bisogni spiccioli e di quotidianità, faticosa e poco brillante. 

E dunque in un’epoca (anni ’60 / ’70) in cui in Italia dominavano le correnti pan-oggettivistiche del diritto, che tutti seguivano come tante formiche in processione, Paolo “circumnaviga le frontiere dell’illecito” e ostinatamente cerca altre vie, meno battute, le terres vagues del diritto dalle quali – per citare la poesia in esergo - “tutta la differenza è venuta”.

La differenza non è poca, è una valanga: è il riconoscimento del danno psichico e di quello esistenziale; è la riforma del sistema di protezione delle persone incapaci, con la creazione dell’istituto dell’amministrazione di sostegno (nel 2004 diventata finalmente legge dopo quindici anni di battaglie); è l’attenzione per la tutela delle persone fragili (e chi non lo è, quantomeno in alcune fasi della vita); è la lotta senza quartiere al grigiore del diritto quando tende a mostrare il suo “volto cupo, pervasivo, asservito a rituali anacronistici e a poteri di parte: a volte paludati e a volte occulti”. E’, infine, è il riconoscimento dell’influenza che i suoi studi e le sue “scoperte” hanno avuto nel diritto civile brasiliano, argentino e peruviano: nel libro vi sono al riguardo dei contributi in lingua spagnola di esponenti del diritto civile sudamericano, quali Carlos Antonio Agurto Gonzáles, Osvaldo R. Burgos e Marcos Catalan.




Autore

immagine A3M

Visite, contatti P&D

Nel mese di Marzo 2022, Persona&Danno ha servito oltre 214.000 pagine.

Libri

Convegni

Video & Film