Deboli, svantaggiati  -  Redazione P&D  -  24/03/2023

Rete per le fragilità, una rete per tutti - Stefania De Canonico

L’entusiasmo, la voglia di stare insieme, di fare gruppo per accogliere nel migliore dei modi chi vive nella nostra comunità, ma con qualche problema in più rispetto a noi, rende l’associazione, si una rete di informazione, ascolto e intervento per le persone fragili o fragilizzate, ma ancor prima rende noi soci l’uno punto di riferimento per l’altro. Una rete per tutti, dunque, fragili e meno fragili.

Era il 25 novembre, all’incirca verso 12:00, quando Paolo Cendon nella sala dei sindaci di Palazzo dei Priori a Perugia, parlando con me e Andrea Fora, consigliere regionale, ci propose di creare in Umbria un “Centro Studi sulle Fragilità”. Ricordo in maniera vivida il momento, l’entusiasmo e quasi l’incredulità per quello che ci stava proponendo, “Perché non ci avevamo pensato prima? Perché non l’abbiamo ancora fatto?” E poi la determinazione nel dire: “SI! Facciamolo! Facciamolo perché non solo Perugia, ma tutta l’Umbria è in grado di partecipare ed aiutarci!”.

Già durante il pranzo, con gli altri membri del comitato scientifico dell’evento Medicina e Diritto, ed in particolare con Massimo Lenti, Primario della Chirurgia Vascolare dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, con il quale non immaginavamo ancora che sarebbe diventato, con me, il Deus ex machina dell’iniziativa, abbiamo iniziato a fantasticarci sopra. Un Medico e un Avvocato che iniziano, durante un pranzo ad intrecciare i fili dello scoubidou (parola con un significato tanto rappresentativo per il Prof Cendon).

Nel primo pomeriggio ci ha raggiunto alla Sala dei Notari Marco Squarta, il presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Umbria ed ecco che fra una parola e l’altra abbiamo accennato ed entusiasmato anche lui al Progetto.

Il mese di dicembre dello scorso anno è stato un turbinio di incontri, con le Istituzioni e le Aziende ed abbiamo subito coinvolto la ragioniera Sonia Abbati, persona battagliera, competente e indispensabile.

Quando senza alcuna esitazione ci ha dato la sua disponibilità Mauro Bacci, Professore ordinario di medicina legale, ero al settimo cielo, lo eravamo tutti, perché se Mauro ci credeva allora forse davvero potevamo farcela!

Con Marta Pastorelli, Presidente commissione d’Albo dell’Ordine delle Professioni infermieristiche di Perugia, ci tenevamo aggiornate sui progressi quotidiani.

Ad un certo punto è arrivato Maurizio Crespigni, manager, prodigo di suggerimenti e pronto a tirarci le orecchie quando serve, e con lui Raffaella Goracci, tecnico di laboratorio biomedico presso il servizio immuno trasfusionale di Perugia, con la sua voglia di essere parte della rete e di mettersi in gioco.

C’è stato un boom, le mie colleghe Elena Bertoni, Giovanna Giamboni, Anna De Marco, Paola Pasinato e Giulia Canalicchio si sono entusiasmate all’idea ed hanno portato con loro Antonella Romansi, psicologa.

Maurizio si è reso conto che il suo compito sarà arduo, perché l’entusiasmo è ormai esplosivo e tenerci con i piedi per terra non sarà semplice.

E’ stato tutto così naturale e così veloce che, a chi mi chiede come siamo arrivati alla costituzione dell’Associazione Rete per Le Fragilità posso solo dire che noi soci abbiamo avuto la fortuna di incontrarci, nella consapevolezza che da soli è tutto più difficile, che soltanto lavorando tutti insieme alla sensibilizzazione, ascoltando ciascuno secondo le proprie competenze, studiando, informando, possiamo aspirare ad una società inclusiva, dove il più fragile cammina a braccetto con il meno fragile.

Stefania De Canonico




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