Segnalo la pronuncia della Corte Costituzionale n. 153 del 21 maggio – 4 giugno 2014, la quale ha proclamato l"incostituzionalità delle sanzioni previste dall"art. 18bis del d.lgs. 66 dell"8 aprile 2003, così come introdotte dal d.lgs. n. 213 del 19 luglio 2004.

In particolare, l"articolo oggetto di questione di costituzionalità prevedeva e prevede tuttora sanzioni per il datore di lavoro che violi le norme in materia di orario di lavoro, espletamento di lavoro straordinario e riposo infrasettimanale.

Tale normativa era stata oggetto di una legge delega (la n. 39 del 1° marzo 2002) attuativa di norme di origine comunitaria (direttive 93/104/CE e 2000/34/CE) la quale disponeva, fra l"altro il criterio direttivo per cui le sanzioni amministrative avrebbero dovuto essere regolate in modo da prevedere "sanzioni identiche a quelle eventualmente già comminate dalle leggi vigenti per le violazioni che siano omogenee e di pari offensività rispetto alle infrazioni alle disposizioni dei decreti legislativi".

In effetti le sanzioni richiamate erano piuttosto desuete: basti pensare che, quanto all"orario di lavoro ed al lavoro straordinario esse erano previste dal r.d.l. n. 692 del 1923 e quanto al riposo domenicale e settimanale dalla lg. 22 febbraio 1934, n. 370!

Nel 2004 pertanto, con un decreto legislativo il Governo, avvalendosi dello strumento della delega correttiva già prevista dalla legge delega del 2002, provvedeva ad aggravare l"apparato sanzionatorio a carico del datore di lavoro, con ciò esponendosi alla censura di incostituzionalità per eccesso di delega in violazione all"art. 76 Cost..

La Corte Costituzionale, verificata la rilevanza e non manifesta infondatezza della questione sottoposta al suo giudizio, dichiarava pertanto incostituzionali le sanzioni introdotte con il d.lgs. n. 213/04.

Peraltro, attualmente sulla disciplina sanzionatoria in relazione alla violazione delle norme in materia di orario di lavoro, straordinario e riposo settimanale sono intervenute successive modifiche apportate dal d.lg. n. 112/08 convertito con lg. 6 agosto 2008, n. 133 e, successivamente, dalla lg. n. 183/10 ed infine, dal d. lg. n. 145/13, convertito con lg. 21 febbraio 2014, n. 9.

La pronuncia in commento, dunque, esplicherà i suoi effetti soltanto con riferimento a quelle sanzioni irrogate tra l"entrata in vigore del d.lgs. n. 213 del 19 luglio 2004 ed il d.lg. 112 del 25 giugno 2008.